Kentia

Piante d'appartamento: la Kentia

Tra le piante d'appartamento, la Kentia è una delle più diffuse e apprezzate, per via del suo aspetto esotico, per la facilità di manutenzione e per la capacità di adattamento all'ambiente caldo secco e poco luminoso tipico degli appartamenti. La Kentia appartiene al genere botanico delle Howea, dell'antichissima famiglia delle Arecaceae, con specie originarie delle zone del pianeta a clima sub tropicale e tropicale, anche se alcune di esse sono riuscite ad adattarsi anche a climi più rigidi e temperati. Le Arecaceae sono piante a foglia pennata, le cosiddette "palme", e anche la famiglia delle Howee non fa eccezione. Ne esistono due specie: la Howea Forsteriana, (la più comune in Italia) e la Howea Belmoreana. Entrambe vengono volgarmente chiamate con il nome di Kentia e hanno stipite rigido e lunghe foglioline pennate di un verde lucido e intenso, che formano rigogliose fronde. Le infiorescenze, con aspetto di piccole pannocchie gialle, sono rare in piante tenute in appartamento, e anche la crescita della pianta è in genere molto lenta (si parla di circa una nuova foglia all'anno).
Una Kentia (Howea Forsteriana)

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Howea Forsteriana e Howea Belmoreana: aspetto e microclima ideale

Kentia : particolare delle foglie La Howea Forsteriana è la Kentia più coltivata in Italia: in natura può raggiungere i 18 metri di altezza e ha steli che nascono curvi per poi divenire quasi orizzontali nel tempo. Il portamento di H. Forsteriana è molto elegante, ma nello stesso tempo poco impegnativo, motivo per cui questa pianta è ideale per arredare case dallo stile moderno o classico, in particolare si rivela ottima per bilanciare, con il suo aspetto esotico, il gusto retrò di un mobilio shabby chic, anni '40, '50 o '60. Questo tipo di Kentia cresce lentamente ma ha una tempra forte: va tenuta in luoghi in penombra, al riparo da luce diretta e correnti di aria fredda, e quando si pone all'aperto vale la stessa regola. La temperatura ideale è di 21-24°, mai sotto i 15°. Il caldo piace ad entrambi i tipi di Kentia, così come un tasso di umidità adeguato all'interno dell'ambiente, infatti deve essere regolarmente nebulizzata con acqua tiepida, in tutte le sue parti, dalle foglie allo stelo.

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Concimazione, rinvaso e innaffiatura della Kentia

Kentia: particolare delle foglie ingiallitePer una pianta di medie dimensioni, l'innaffiatura prevede mezzo litro di acqua ogni due giorni in primavera, estate e autunno, mentre in inverno basta mezzo litro di acqua una volta a settimana. Tuttavia una dose eccessiva di acqua nuoce alle Kentie, per cui bisogna controllare spesso che l'acqua non ristagni nel sottovaso. Nei mesi più caldi si può mettere nel sottovaso uno strato di ghiaino o argilla espansa, in modo da creare la giusta umidità attorno alla pianta. La Kentia si nutre con terra tipo torba - resa più porosa dall'aggiunta di sabbia grossa - ricca di azoto e una vasta gamma di microminerali come Fosforo, Potassio, Rame, Ferro, Manganese, Zinco, Boro e Molibdeno. Il concime ideale è composto da questo terriccio arricchito con letame e foglie secche. La pianta va rinvasata in primavera ogni 2-3 anni e comunque quando raggiunge dimensioni notevolmente maggiori, senza disturbare in alcun modo le radici, che se recise interrompono definitivamente la crescita delle foglie.


La Kentia : malattie e rimedi

Vaso con Kentia La Kentia non va potata, ma le foglie secche o compromesse vanno eliminate facendo attenzione a non intaccare in alcun modo il fusto, danno che potrebbe causare la morte della pianta. Gli attrezzi da taglio vanno puliti e disinfettati prima di ogni utilizzo, poiché germi e batteri infettano i tessuti della pianta, proprio come accade ai tessuti animali. Le malattie più comuni della Kentia sono evidenziate dalla presenza di macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie, molto caratteristiche, causate dal parassita Cocciniglia Bruna. Si rimuovono con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool oppure strofinando con acqua e sapone neutro, da risciacquare abbondantemente con acqua. Per piante di grandi dimensioni potete optare per un antiparassitario. Piccole macchie tondeggianti di colore marroncino sulle foglie sono sintomo del parassita Graphiola Spp. In questo caso eliminate le foglie colpite e applicate un antiparassitario a base di Rame. Punte delle foglie imbrunite, invece, denotano carenza o sovra dosaggio di acqua: regolatevi di conseguenza. Infine macchie giallastre sulle foglie sono sintomo di sbalzi termici, colpi di vento o acqua troppo calcarea.



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