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Tra i concimi più utilizzati sicuramente troviamo lo stallatico; questo fertilizzante è costituito dagli escrementi degli animali della stalla, quali vacche o cavalli: ripulendo la pavimentazione delle stalle si raccolgono deiezioni, miste a paglia o altro materiale assorbente. Il risultato viene posto a "maturare" in ampi mucchi, dove in sostanza fermenta, raggiungendo alte temperature, che uccidono eventuali batteri o parassiti. Il risultato è un materiale con un odore caratteristico, ricco in azoto, fosforo e carbonio, utile per migliorare la fertilità del terreno e l'impasto generale. Altro concime da deiezioni la pollina, fertilizzante costituito da escrementi di polli, triturato e sterilizzato, molto ricco in azoto, da utilizzare con molta cautela. Tra questo tipo di concimi organici ricordiamo anche l'humus di lombrico: questi piccoli animaletti ingeriscono il terreno e lo digeriscono, espellendo un composto scuro, morbido e umido, ricco in azoto, fosforo e potassio, con una buona percentuale anche di microelementi.
Alcuni concimi organici vengono prodotti utilizzando gli scarti degli allevamenti, o della lavorazione di carni e pellami. Il più conosciuto è la cornunghia, che si produceva anche anticamente, triturando corna e unghie degli animali macellati, quali capre, pecore, mucche, cavalli. Il tutto viene triturato ed essiccato, e subisce oggi un trattamento di sterilizzazione; il risultato è un ammendante a lenta cessione, molto ricco in azoto e fosforo. Similmente si utilizza come fertilizzante la farina di ossa, molto ricca in fosforo, meno in azoto; o la farina di sangue, ricca in azoto, fosforo, potassio e anche in ferro e altri microelementi, che purtroppo funziona solo come fertilizzante, senza migliorare in alcun modo l'impasto del terreno. Dalla lavorazione delle pelli e dai macelli si traggono grandi quantità di scarti, che possono venire trattati chimicamente per produrre un concime ricco in azoto, ferro e magnesio.
Il comune terriccio che acquistiamo in sacchi spesso contiene una buona percentuale di compost, prodotto che possiamo ottenere anche in casa: si ammucchiano gli scarti vegetali e parte della frazione umida dei rifiuti urbani, fino a far macerare e fermentare il materiale; nell'arco di qualche mese si ottiene un ottimo terriccio scuro e ricco in azoto, fosforo e potassio, oltre ad alcuni microelementi. Si utilizza molto nel giardinaggio, per i piccoli orti familiari e per i vasi. Similmente si utilizzano come ammendanti scarti di vario tipo, come la borlanda, ottenuta dagli scarti di lavorazione delle barbabietole da zucchero. Nella coltivazione degli agrumi si utilizzano da millenni i lupini macinati, perché permettono di ottenere un terriccio soffice e ricco in azoto a lenta cessione. Tra gli scarti vegetali annoveriamo anche il litotamnio, o fertilizzante a base di alghe; in realtà non si tratta di scarti, perché le alghe vengono appositamente raccolte, lavate ed essiccate, per ottenere un fertilizzante ricco anche in calcio e magnesio.
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