Pomodoro giallo

vedi anche: pomodoro

Storia e origini del pomodoro

Il pomodoro, come la maggior parte degli ortaggi consumati in Europa, è originario dell’America centrale e meridionale (in particolare del Perù, della Colombia e dell’Ecuador). In principio, nel 1500, a causa della “parentela” con alcune piante velenose (ad esempio la Mandragola e la Belladonna, endemiche del nostro continente e ben conosciute) venne considerato velenoso, insieme a patate, peperoni e melanzane. Di conseguenza, fino al XIX secolo, venne impiegato solamente come pianta ornamentale. Era molto comune nei giardini e si usava farlo arrampicare su supporti di ogni genere per poter godere dei suoi luminosi fiori e delle belle bacche. Bisogna precisare che nel nostro continente erano giunte pochissime varietà, per lo più con frutti non più grandi di una ciliegia, rotondi e di colore giallo.

Non veniva mai utilizzato a scopo alimentare, se non in modiche quantità in pozioni magiche (si pensava infatti che avesse qualità magiche e afrodisiache). Proprio per questo cominciarono a chiamarlo “pomme d’amour” (mela dell’amore), da cui deriva la parola italiana “pomo”, con poi il riferimento al colore più diffuso in quel momento, che era appunto il giallo (“d’oro”).

pomodoro giallo

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Dal pomodoro giallo al pomodoro rosso

pomodoro giallo All’inizio del XIX si scoprì che i frutti maturi del pomodoro erano sicuri per il consumo alimentare: infatti gli alcaloidi si concentrano quasi esclusivamente nelle parti verdi della pianta (steli e foglie). Da quel momento ebbe inizio la coltivazione intensiva nell’orto. Questo frutto divenne (soprattutto al Sud) molto popolare e cominciò ad essere inserito in un gran numero di ricette tradizionali. Vennero importate nuove varietà, prevalentemente di colore rosso. Queste erano molto più gradite dal punto di vista estetico, sia da sole, sia come aggiunta ad altre

pietanze. Risultarono inoltre più resistenti, più adatte al clima e ai terreni europei oltre che più produttive. Per tutte queste ragioni in breve tempo la colorazione scarlatta ebbe la meglio. Le altre sfumature, purtroppo, divennero delle rarità. Ciò è dimostrato dal fatto che alla maggior parte della popolazione fino a poco tempo fa erano

addirittura sconosciute e si arrivò a credere che fossero delle novità. In realtà il pomodoro è sempre stato disponibile in un gran numero di cromie: giallo, verde, rosso, arancione, rosa, bianco, viola, cremisi quasi nero, bianco. Esistono anche curiose varietà striate o a macchie. Tuttavia ricordiamo che non differiscono solamente dal punto di vista estetico: vi sono anche importanti differenze per quanto riguarda il sapore. Per esempio i frutti gialli generalmente sono meno acidi e più dolci, quelli “neri” hanno un sapore più intenso,

quelli bianchi sono molto delicati.

IL POMODORO GIALLO
Classificazione botanica Solanaceae, Solanum lycopersicum
Tipo di pianta Perenne erbacea a portamento rampicante
Altezza Da 50 cm a 2,5 m
Manutenzione Da media ad alta
Necessità idrica Da media ad alta
Crescita Veloce
Rusticità Non rustica
Esposizione Pieno sole (almeno 6 ore al giorno)
Temperatura ideale Da 25 a 30°C
Suolo Ben lavorato, ricco in sostanza organica, profondo
Concimazione Stallatico in autunno; prima e durante l’impianto un prodotto ad alto ten. di potassio
Distanza tra le file 70-120 cm
Distanza sulla fila 30-60 cm
Germinazione: giorni-temperatura 5-7 giorni; 20°C
Avversità Afidi, ragnetto rosso, dorifora, nematodi, alternariosi, peronospora, mal del piede, marciume apicale


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Come utilizzare i pomodori gialli?

Grazie all’interesse degli amatori oggi sono tornate disponibili molte varietà antiche; gli ibridatori hanno inoltre creato nuovi ibridi e cultivar, molto fruttiferi e resistenti a molti tipi di fisiopatie. Si sono quindi moltiplicate anche le forme dei frutti e, di conseguenza, si può scatenare la nostra fantasia su come utilizzarli. I ciliegini, i datterini e gli insalatari possono essere utilizzati da crudi abbinati ad altre verdure o formaggi. Daremo un meraviglioso aspetto cromatico ai nostri piatti mescolando pomodori di varie colorazioni (o anche solo rossi e gialli).

Quelli più piccoli possono essere usati come stuzzichino: stupiranno sicuramente i nostri ospiti accompagnando gli aperitivi o negli antipasti.

Un classico stanno però diventando anche i sughi e le salse gialle: possono essere realizzate con i datterini (dolcissimi), i perini, i ciliegini o quelli allungati. Interessante è anche conservarli come pelati.

IL CICLO DEL POMODORO GIALLO
Semina al coperto Da gennaio a marzo
Semina all’aperto o a dimora Aprile-giugno
Messa a dimora Da fine aprile a metà giugno
Raccolta Giugno-novembre
Lavorazione terreno e aggiunta ammendante novembre
Concimazione di copertura (abbondante K) Giugno-settembre


Pomodoro giallo: Varietà di pomodori gialli

pomodori gialli a pera Alcune di queste varietà e cultivar sono molto diffuse, altre sono invece delle rarità coltivate unicamente dagli amatori di cui è possibile trovare i semi esclusivamente presso rivenditori specializzati, generalmente tramite internet. Vale però la pena di conoscerne diverse perché, anche partendo dalle più comuni, è possibile appassionarsi e creare in seguito una propria piccola collezione, per il proprio piacere o per stupire i nostri ospiti.

“Banana legs“ varietà di origine americana, ottenuta dall’ibridatore Tom Wagner. I frutti crescono a grappoli di 10-20 ; ognuno va dai 40 ai 90 gr di peso; sono lunghi circa 10 cm per 5 di diametro, di un bel giallo vivo e possono sembrare delle piccole banane. La polpa è abbastanza asciutta e contiene pochissimi semi: ideale in insalate o da farcire. La produzione è abbondante, concentrata nei mesi da luglio ad inizio settembre. La pianta ha l’indubbio vantaggio di essere a crescita determinata: non sarà quindi necessario eliminare costantemente le femminelle.

“Giallo del Piennolo del Vesuvio“ tra le varietà gialle è forse quella che ha avuto, attraverso i secoli, la coltivazione più costante. Fu preservato da un monastero nei pressi del Vesuvio per tornare ad essere apprezzato dopo la Seconda Guerra Mondiale. I suoi frutti sono a ciliegia, di piccole dimensioni e con una piccola escrescenza in basso. La pelle è molto consistente: ciò rende il consumo e il taglio difficile, da appena colto, ma garantisce una lunga conservazione. Il sapore è dolce e delicato. Nell’area vesuviana si usa infatti legare i grappoli e appenderli per poi consumare i frutti durante l’inverno. La pianta raggiunge al massimo 80 cm di altezza e ha maturazione tardiva (varietà consigliata al Centro-Sud o a chi abbia una serra).

“Gold Star” F1 anche questo un ibrido creato negli ultimi anni, ma già ampiamente diffuso sul mercato (si trovano abbastanza facilmente anche le piantine in pack). Tipico pomodoro ciliegino a grappolo, con singolo frutto dal diametro di circa 2,5 cm, giallo intenso. Adatto a tutta Italia visto che cresce vigorosamente e la raccolta, a seconda del clima, può cominciare già da metà giugno-inizio luglio, e risulta sempre abbondante. Data la sua vigoria è imperativo aiutare lo sviluppo e la fruttificazione inglobando grandi dosi di ammendante durante la fase di vangatura, seguite dalle giuste dosi di concime ad alto titolo di potassio, durante la crescita vegetativa. Monitoriamo con attenzione le foglie visto che è segnalato come sensibile alla peronospora.

“Golden boy” una varietà ibrida molto vigorosa, introdotta da poco sul mercato. È un tipico pomodoro rotondo, insalataro, con buccia molto sottile e gusto dolce e delicato. Molto adatto all’uso da crudo, in abbinamento ad altre verdure o in gustose insalate. Comincia a maturare indicativamente a luglio e presenta buone caratteristiche di resistenza a parassiti e alle crittogame.

“Golden Pear” detto anche perino giallo: di dimensioni molto contenute (lungo 3 cm e largo 1,5) risulta uno dei più coltivati. È infatti di facile riuscita in tutte le regioni e dà un raccolto molto abbondante. Necessita di tutori e crea moltissime femminelle, cui bisogna prestare attenzione costante. Il frutto è dolcissimo e delicato, privo di ogni acidità. Ottimo negli aperitivi, ma anche per sughi o come pelato da conserva.

“Pilcer Vesy“ pomodoro giallo di origine russa, dalla tipica forma costoluta (molto simile al cuore di bue). Si raccolglie quando l’apice risulta ancora un po’ verde. I sapore è intenso, dolce e fresco. Può essere consumato crudo in insalata, ma la sua compattezza consente anche la cottura sul barbecue. La pianta è vigorosa e molto produttiva.

“Ponderosa“ è una varietà tradizionale, anch’essa molto diffusa, coltivata prevalentemente in Puglia. Viene anch’esso utilizzato nei mesi invernali, dopo essere stato appeso per la conservazione. I frutti sono rotondi, ma leggermente allungati, di circa 5 cm di diametro e dalla buccia spessa. Il colore è giallo con sfumature arancioni in direzione del sole. Una volta tagliato sono visibili ampie aree vuote: si presta quindi molto bene alla farcitura, anche grazie alla sua capacità di mantenere inalterata la forma. Ha maturazione tardiva e la coltivazione è consigliabile solamente al Sud o a chi possieda una serra che permetta di anticipare il trapianto e posticipare la raccolta.

“Roman Candle“ dalla maturazione medio-tardiva. Ha forma allungata, di colore giallo con leggere striature verticali arancioni. Il sapore è estremamente dolce e la polpa compatta, adatta sia da cruda sia da cotta.

“Zebra verde“ curioso pomodoro giallo con strisce verticali verde scuro. I frutti sono raccolti in grappoli: rotondi, di circa 4 cm di diametro. Il suo sapore, agro e frizzante, dà un tocco di freschezza alle misticanze di verdure e ai piatti tipicamente estivi. Può essere impiegato anche per la realizzazione di composte o, con l’aggiunta di spezie quali peperoncino o senape, di particolarissimi chutney.


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