La tintura madre di valeriana si può utilizzare in maniera efficace nel momento in cui si sta attraversando un periodo particolarmente costellato da stati d'ansia frequenti, che impediscono anche all'organismo di godere di un minimo senso di relax durante la giornata.
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La tintura madre di valeriana deve essere assunta seguendo e rispettando importanti precauzioni: ad ogni modo, un quantitativo di circa venti-trenta gocce di tintura madre, da assumere al massimo tre volte nel corso della giornata (rigorosamente prima di ogni pasto o in una soluzione prima di andare a dormire), cercando sempre di evitare l'assunzione di dosaggi eccessivamente alti.
La valeriana si caratterizza per essere impiegata piuttosto di frequente per il trattamento di numerosi stati ansiosi e per la cura di tutti quei disturbi che vanno a minare il sonno e, ad ogni modo, non possono essere ricollegati ad alcun tipo di disturbo a livello mentale.
Assumere valeriana può anche comportare una leggera diminuzione della capacità di concentrazione e della soglia di attenzione.
Tutti quei pazienti che assumono costantemente valeriana (per periodi anche piuttosto lunghi), possono essere colpiti da cefalea, ma anche da diversi disturbi di natura gastrointestinale, senso di vivacità eccessivo e sonnolenza che si può verificare anche durante la giornata.In alcuni casi, invece, l'uso continuativo di valeriana potrebbe produrre qualche lieve difficoltà al risveglio ogni mattina e un possibile senso di dipendenza.L'utilizzo della valeriana risulta essere ipnoinducente: si tratta di una caratteristica che era già stata sottolineata addirittura da Ippocrate, ovvero colui che ha dato i natali alla medicina moderna.
La valeriana viene frequentemente chiamata con il termine di erba dei gatti, sopratutto per via del fatto che presenta un profumo che attira questi animali, che sentono l'imprescindibile necessità di strofinarsi su di essa, praticamente distruggendola.La valeriana era conosciuta, come abbiamo già detto, fin dai tempi antichi e pare che nel Medioevo Fabio Colonna, un noto scienziato vissuto nel 1500, sia riuscito a trattare e a guarire numerosi casi di epilessia proprio per merito delle proprietà benefiche della valeriana.La valeriana non viene mai impiegata in cucina e, piuttosto frequentemente, la si confonde con la valerianella, che appartiene alla medesima famiglia, ma che viene, al contrario, consumata in tavola come un'insalata, spesso venduta all'interno di buste precedentemente sigillate.
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