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Riconoscere lo stramonio in natura non è molto difficile, perchè ha delle caratteristiche assai identificabili. Si tratta di una pianta arbustiva, che però può raggiungere anche più di un metro di altezza. Le sue foglie sono coriacee e aguzze, spesso con i bordi seghettati; i fiori si formano da luglio a ottobre, e nascono spesso anche all'attaccatura di un ramo con l'altro. I fiori sono molto belli, per quanto però abbiano un profumo sgradevole, e la particolarità di aprirsi soltanto di notte. Si tratta di grandi campane bianche, a volte anche violacee, capaci di attirare le farfalle notturne. L'aspetto più identificativo dello stramonio sono i suoi frutti, che hanno l'aspetto di noci spinose. Infatti la pianta di stramonio è nota anche come melo spinoso, o noce velenosa; come si diceva però i suoi frutti non vanno assolutamente mangiati.
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Se si volesse piantare lo stramonio in giardino, o metterlo in un vaso sul balcone, lo si può fare tranquillamente, perchè la sua coltura non richiede troppe attenzioni. Si tratta di una pianta sub tropicale, e quindi non ama molto le temperature troppo fredde. La maggiore accortezza che si deve avere sta nel posizionarla in un angolo riparato e soleggiato. Per quanto riguarda il terreno, sarebbe bene che fosse leggero e sabbioso, perchè lo stramonio teme molto i ristagni d'acqua, oltre che le gelate. Se infatti lo si mette in terra, in inverno dovrebbe essere espiantato e poi di nuovo messo a dimora la primavera successiva. Se si vive in un luogo soggetto a gelate dunque è meglio coltivarlo in vaso. Non necessita di eccessive innaffiature: basta bagnare il terreno ogni qual volta si secchi troppo. Il concime più indicato deve essere ricco di potassio e fosforo.
Lo stramonio dunque è una pianta che va maneggiata con molta cura, perchè le sostanze contenute in ogni sua parte possono anche essere velenose, oltre ad avere virtù terapeutiche. Lo stramonio contiene degli alcaloidi, tra cui la scopolamina e la tropamina, che servono per calmare le crisi asmatiche. In passato le foglie dello stramonio venivano essiccate e fatte fumare da chi aveva problemi respiratori; ma poi si capì che questo creava dipendenza. Lo stramonio infatti può avere anche effetti allucinogeni, e in dosi eccessive condurre alla paralisi respiratoria. Non a caso, appartiene alla stessa famiglia della Mandragola, altra pianta che veniva associata ai riti delle streghe, e in passato era confuso con la belladonna. Se si tiene in giardino però non si corre alcun rischio: basta non ingerirne alcuna parte.
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