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Il Prunus armenianica appartiene alla famiglia delle Rosaceae: originario dell’Asia centrale, venne introdotto in Europa già dai Romani. Trovò subito condizioni ideali nel Centro-sud Italia dove, nonostante la sua fioritura precoce, non subiva gli effetti del freddo. È una pianta dallo sviluppo abbastanza veloce che può cominciare a dare buoni raccolti già dopo 4 anni dall’impianto.
Vorrei sapere come si sviluppano ed a quale profondita possono arrivare le radici dell'albicocco e dell'abete. Vi informo che lo spessore del terreno è di 70cm e sotto di questo ci sono dei garage. ci...
Ciao, prometto che sono un pò ignorante in materia. Quest'anno l'albicocco che ho in giardino non ha fatto i fiori, ma stà già facendo le foglie. Perchè? I fiori non sono il corrispettivo dei frut...
ho un albicocco che è nato dall'interramento di un nocciolo di albicoccca diciamo fatto in casa devo trapiantarlo in giardino siamo a marzo è possibile che il trapianto abbia successo e come si proced...
L’albicocco è un albero da frutto tipico delle zone mediterranee. Gradisce climi temperati e si caratterizza per un’abbondante produzione fruttifera, dovuta alla fertilità dei suoi rami ed alla loro v... ![]() | CONCIME GRANULARE CIFO OM 5 KG. ORGANO MINERALE PER FIORI E FRUTTA Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,87€ |
Per una crescita rapida è importante scegliere posizioni soleggiate in ogni stagione, ma riparate dai venti. Operiamo all’inizio dell’inverno scavando una buca profonda e larga almeno 50 cm. Importantissimo è curare il drenaggio sul fondo, oltre a inglobare della sabbia nel substrato, specie se risultasse compatto. È sempre gradita una buona dose di stallatico maturo. Se l’impianto è multiplo lasciamo almeno 6 metri in ogni direzione tra gli esemplari.
È un fruttifero abbastanza autonomo che si accontenta di un’abbondante concimazione di fondo autunnale e di qualche intervento di potatura. Le irrigazioni non sono quasi mai necessarie.
Le potature si effettuano a metà autunno o ad inizio primavera, ogni 2 o 3 anni: si cerca di aprire il centro privilegiando quattro branche principali.
Come abbiamo detto la scelta della varietà è di estrema importanza per garantire la riuscita della coltivazione. I fattori primari da tenere in considerazione sono: il periodo di fioritura, il periodo di raccolta e l’autofertilità. Per quest’ultimo aspetto si rimarca che ormai quasi tutte le coltivar in commercio non necessitano di impollinazione incrociata, ma è comunque consigliabile avere più di una per garantire una maggiore e migliore produzione.
Soprattutto nel Centro-nord la scelta ricade quasi sempre sulle varietà tardive sia nella fioritura sia nella maturazione. L’albicocco è particolarmente sensibile alle gelate tardive, ma anche le forti piogge primaverili possono mandare a monte quasi completamente l’impollinazione, rovinando l’annata.
Si tratta di una varietà tradizionale molto diffusa nella zona di Imola e nei dintorni di Bologna. È stata apprezzata a lungo per le sue qualità organolettiche, ma negli ultimi anni è stata soppiantata da nuove varietà. Soffre di alcuni difetti che la portano ad essere poco adatta al trasporto e alla conservazione: alla maturazione diventa velocemente morbida e difficilmente manipolabile. In compenso la pianta è molto vigorosa, entra velocemente in produzione, anche se non è adatta a tutti i climi e alle volte risulta discontinua. La raccolta è scalare, da metà luglio.
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