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La poltiglia bordolese è un potente anticrittogamico, soprattutto se utilizzata come prevenzione contro alcune delle più temibili malattie fungine delle piante, in agricoltura, floricoltura e giardinaggio. In particolare la sua azione è efficace contro lo sviluppo di peronospora, marciume scuro, cancro rameale, ticchiolatura di foglie e frutti, alternaria, vaiolatura, e contro molte altre malattie particolarmente dannose e diffuse. Il rame contenuto nella poltiglia bordolese è attivo anche contro la botrite, l'oidio e la monilia, non perché il contatto della sostanza produca alcun effetto sulle spore dei funghi, ma perché contribuisce a rendere più spessa la superficie esterna delle cellule vegetali, impedendo alle crittogame di insediarsi e di prosperare. Questo tipo di prodotto sembra avere una buona attività preventiva anche contro alcune malattie batteriche, come ad esempio il colpo di fuoco.
Generalmente la poltiglia bordolese è venduta sotto forma di polvere, che va disciolta in acqua per poter essere utilizzata, in quanto il liquido attiva l'azione del rame contro le malattie fungine. Non esiste una singola tipologia di poltiglia bordolese, perché molto dipende dall'azienda che produce la polvere, che può contenere diverse percentuali di principi attivi. Per questo motivo non è possibile indicare la quantità di prodotto da disciogliere in un litro di acqua per l'utilizzo, tale dato deve essere letto direttamente sulla confezione acquistata, da valutare caso per caso. Inoltre esistono alcune formulazioni particolarmente adatte per alcune coltivazioni; si ha così una poltiglia bordolese per le pomacee, una che svolge al meglio la sua azione nell'orto, una per la vite e così via. Quando si utilizzano questo tipo di prodotti è sempre bene fare molta attenzione ad effettuare le corrette diluizioni, evitando di disperdere la polvere nell'ambiente inutilmente.
La poltiglia bordolese è un prodotto il cui utilizzo è ammesso anche in agricoltura biologica, trattandosi di un anticrittogamico non di sintesi, il cui uso è molto diffuso e che, se utilizzato in modo corretto, permette di colpire solo le malattie fungine contro cui si impiega. Conviene però ricordare che un uso improprio del prodotto può nuocere gravemente all'ambiente e anche, direttamente, alle piante. La poltiglia bordolese infatti può provocare delle vistose bruciature sugli organi da poco sviluppati, come piccoli frutti o boccioli floreali. La poltiglia bordolese viene in genere utilizzata come preventivo, per scongiurare la diffusione di alcune malattie in un frutteto o su una vigna. A tale scopo i trattamenti devono essere effettuati a fine autunno o a fine inverno, prima che le piante attivino la ripresa vegetativa primaverile; ulteriori trattamenti, ripetuti spesso a cadenza quindicinale, si effettuano da aprile-maggio, fino all'estate, ma solo quando le fioriture sono terminate e le piante presentano già i frutti ben formati. Alcune piante sopportano l'uso di tale prodotto anche dopo la fioritura, conviene quindi verificare caso per caso.
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