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Uno dei primi sintomi di un'infestazione di questo parassita è l'ingiallimento delle foglie delle piante colpite, unito ad un raggrinzimento che conduce, progressivamente, al loro totale deperimento. Le palme attaccate dal coleottero in questione mostrano all'inizio la chioma rivolta all'ingiù, totalmente priva di simmetria; se non si interviene con prontezza, essa può arrivare a cadere, in parte o completamente, e negli stadi più avanzati si giunge alla morte della pianta attaccata. Un ulteriore indizio della presenza del parassita è l'odore di marcio che si diffonde nell'ambiente tutt'intorno. Tutto questo accade perché le larve, una volta schiuse le uova in precedenza deposte nelle fessure del tronco, scavano delle gallerie all'interno delle palme tramite masticazione, fino ad arrivare ai vasi linfatici.
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È fondamentale conoscere non soltanto i rimedi per combattere il punteruolo rosso, ma anche le misure preventive da adottare affinché non si verifichi l'infestazione. Le palme devono essere mantenute in uno stato fitosanitario ottimale, poiché il coleottero attacca le piante più deboli: deve verificarsi un continuo controllo, se possibile anche con la partecipazione di esperti. Bisogna, inoltre, effettuare periodici interventi di potatura delle foglie secche e di cura di eventuali ferite o tagli presenti sulla palma; per quest'ultima operazione si possono utilizzare appositi mastici. Le parti malate devono essere asportate, i residui organici della potatura eliminati. Per intercettare l'arrivo degli esemplari adulti si possono utilizzare trappole a feromoni, ecologiche e di semplice installazione.
Per l'eliminazione di questo parassita si possono impiegare soluzioni sia chimiche sia biologiche. Tra le prime si annoverano appositi insetticidi autorizzati dal Ministero della Salute; essi vanno diluiti in acqua ed iniettati nel fusto, oppure somministrati esternamente bagnando la cima del tronco. L'operazione dovrebbe essere effettuata ogni mese, preferibilmente dalla fine di febbraio all'inizio di novembre. Tra le soluzioni biologiche, invece, vi è un nemico naturale del Rhynchophorus ferrugineus: si tratta dei nematodi entomopatogeni, capaci non soltanto di eliminare gli esemplari adulti, ma anche di raggiungere le larve all'interno delle palme ed attaccarle. Alla fine è necessario procedere ad una minuziosa potatura per ristabilire la palma danneggiata, e bruciare tutte le parti asportate.
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