Liquidambar

Liquidambar orientalis

Il liquidambar orientalis è una delle numerose varietà del liquidambar: il suo nome deriva dalle sue origini, visto che questa specie è nata nella penisola anatolica. Rispetto alle altre varietà di quest’albero, non raggiunge altezze elevate: arriva, infatti, solo fino ai sette metri e, tra l’altro, ha uno sviluppo particolarmente lento e per raggiungere la sua massima altezza impiega qualche anno. Le sue foglie sono più piccole rispetto agli altri tipi di liquidambar, hanno cinque lobi affusolati e sono di varie sfumature di verde in estate: l’esposizione ai raggi diretti del sole, però, le fa cambiare colore, rendendole color porpora, più scure nelle nervature. In autunno il colore delle foglie varia dal giallo al rosso molto acceso, passando per tante diverse tonalità intermedie. Le foglie impiegano parecchio tempo a cadere, rendendo il liquidambar orientalis un vero spettacolo alla vista nella stagione autunnale. Questa varietà è l'unica che si adatta bene anche a terreni calcarei.
Le foglie del <em>liquidambar</em> orientalis

Liquidambar styraciflua [H. 130-180 cm.]

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Liquidambar prezzi

Un esempio di liquidambar Styraciflua Il liquidambar è un albero molto usato per abbellire i giardini e soprattutto per dare un po’ di verde e di colore a strade e viali. Il suo prezzo varia a seconda della specie, della grandezza della pianta, dunque dalle dimensioni del suo tronco, e dal fatto se viene venduta in zolla o in vaso. Ad esempio, il liquidambar Styraciflua, che è il tipo più comune in America e in Europa, varia dai 27 euro della pianta alta due metri, ai 270 della pianta alta sei metri. Le specie Andrew Hewson, Aurea, Rotundiloba, Stared, Thea, Variegata, variano dai 30 euro in su; l’Anja dai 35 euro in su, così come la specie Festival, che è quella con i colori più sgargianti, l’Orientalis e la Worplesdon; infine, c’è la Happy Daze, che è tra le più costose perché è tra le più rare e va dai 40 euro in su. Per sceglierla bisogna basarsi solo sui propri gusti ma conviene analizzare tutte le specie, perché ognuna di essa ha delle caratteristiche e dei colori particolari e unici.

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    Albero liquidambar

    Un esempio di liquidambar formosana I liquidambar sono alberi appartenenti alla famiglia delle Altingiaceae: il suo nome significa ambra liquida perché, se si intacca la corteccia, ne fuoriesce una resina particolare chiamata storace che, se bruciato, produce un profumo intenso. Esistono tante specie di questo albero, ma tutte derivano da uno dei quattro ceppi principali. Il primo è il liquidambar acalycina, varietà originaria della Cina che raggiunge fino i 30 m di altezza: la corteccia è liscia, le foglie hanno tre lobi, crescono rapidamente e assumono diverse colorazioni, dal porpora di quelle appena nate, al verde estivo e al bruno autunnale. Il secondo ceppo è il liquidambar formosana originario di Taiwan: più difficile da coltivare, è un albero vigoroso, ha una corteccia ruvida, foglie con tre o cinque lobi e dal colore che varia dal giallo-arancio al rosso. Il terzo ceppo è il liquidambar orientalis proveniente dall’Anatolia, caratterizzato da uno sviluppo lento, da un’altezza modesta e dalle foglie dalle tante colorazioni. Infine c’è il liquidambar styraciflua, originario dell'America: arriva fino a 40 m di altezza, ha foglie acuminate e lunghe, verdi e poi gialle, porpora, viola e arancio in autunno.


    Liquidambar pianta

    Esempio di liquidambar in vaso Il liquidambar ha bisogno di stare in pieno sole o, al massimo, a mezzombra. In quest’ultimo caso, però, la colorazione delle foglie in autunno sarà meno intensa. Questo albero richiede un terreno fresco e neutro, o anche un po’ acido. L’importante è che non sia calcareo, anche se questo non vale per l'orientalis, che invece si adatta bene anche a terreni con presenza di calcare. La pianta sopporta bene anche il forte caldo ma non i venti salmastri; normalmente si riproduce per seme: le capsule tonde contenenti i semi devono essere raccolte dopo la caduta delle foglie in autunno, quando sono ancora verdi. Bisogna poi farle seccare per una settimana: al comparire dei fori, bisogna sbatterle per far uscire i semi. Per almeno cinque giorni i semi vanno tenuti in acqua tiepida, dopodiché vanno asciugati e sparsi in un recipiente contenente torba, sabbia e cornunghia. Questo composto va mantenuto sempre umido: la germinazione avverrà in primavera e, dopo un anno, le piante alte circa 8 cm vanno messe in vasi singoli. Dopo un altro anno avranno ormai raggiunto i 70 cm e potranno a quel punto essere messe a dimora. Questa pianta è adatta anche per i bonsai.




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