Olivo - Olea europea

Olivo

L’olivo è la pianta tipica dell’agricoltura antica delle regioni mediterranee, è di tipo sempreverde, la sua crescita è molto lenta e la sua caratteristica principale è quella di essere molto longeva, il suo ciclo vitale può durare più secoli. Questa pianta è coltivata soprattutto in Italia, nel sud della Spagna e della Francia, in Grecia e in alcuni paesi affacciati sul Mediterraneo orientale. Le radici dell’olivo sono di tipo molto superficiale, in genere raggiungono una profondità massima di 50-100 cm. Il tronco della pianta dell’olivo è liscio e di colore grigio-verde, questo fino a che la pianta non abbia raggiunto l’età di circa 10 anni, poi esso diventa maggiormente nodoso, con profondi solchi, intrecciato e di colore scuro. Il tronco dell’olivo, col passare degli anni, può raggiungere notevoli dimensioni di altezza e larghezza, è molto profumato, duro, quindi molto adatto alla costruzioni di mobili in legno massello. I fiori sono bianchi e non hanno profumo. Le foglie sono di colore verde e lisce nella parte superiore, presentano invece dei “peli stellati” nella parte inferiore che le conferiscono un colore argentato e la proteggono da un’eccessiva traspirazione durante le stagioni molto calde. I frutti dell’olivo, le olive appunto, sono di forma ovale, possono essere da olio o da tavola; i primi raggiungono un peso di 2-3 grammi mentre i secondi 4-5 grammi. La buccia delle olive è di colore verde o violaceo a seconda del tipo di coltivazione, la polpa è molto carnosa e contiene circa il 20-25% di olio.
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Varietà

olive In Italia ci sono molte varietà di olivo che sono tenute in continuo monitoraggio per la loro capacità di resistenza al freddo invernale; per la scelta di una coltivazione però vanno tenuti presenti anche altri fattori, come la compatibilità di impollinazione tra le varietà, il tipo di terreno e le varietà stesse che saranno piantate.

Esistono tre varietà principali di olivo: Autofertili: i fiori vengono fecondati dal polline prodotto da loro stessi, in questo caso non è necessaria un’ impollinazione incrociata. Autosterili: hanno fiori che non possono essere fecondati dal polline prodotto da loro stessi, qui si rende necessario l’inserimento di una varietà adatta che fornisca l’impollinazione. Parzialmente autofertili: non hanno bisogno di impollinazione incrociata perché sono in grado di fornire produzione. Va detto però che anche per le varietà che non necessitano di impollinazione, l’introduzione di quest’ultima migliorerebbe comunque la produzione. A seconda dell’impiego del frutto dell’olivo, si può fare un’ulteriore suddivisione delle coltivazioni: da olio, da mensa, a duplice attitudine. La coltivazione da olio è molto ricca di grassi ed è adatta a chi cerca una buona produzione di olio, l’oliva è piuttosto piccola (Bosana, Canino, Carboncella, Casaliva, Coratina, Dolce Agogia, Frantoio, Leccino, Moraiolo). La coltivazione da mensa è utilizzata da chi vuole delle olive più grandi ma una resa di olio in quantità minore (Ascolana Tenera, Oliva di Cerignola, Sant'Agostino). La coltivazione a duplice attitudine, come dicono le parole stesse, è impiegata da chi vuole olive grandi e una buona resa di olio (Carolea, Itrana, Tonda Iblea).


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    Proprietà

    I frutti dell’olivo, le olive, contengono, oltre all’acqua, olio, glucidi, protidi, molti minerali soprattutto calcio, enzimi e vitamine. L’olio di oliva è un alimento molto prezioso se ottenuto con un procedimento corretto, i frutti in commercio sono soggetti a lavaggi chimici che annullano la proprietà di certi elementi. Le proprietà nutritive delle olive nere sono maggiori di quelle delle olive verdi. Dal punto di vista dietetico e medicinale, solo l’olio prodotto da spremitura a freddo è molto valido, molto digeribile e può essere usato in sostituzione a tutte le sostanze grasse alimentari, anche se non possiede le proprietà ipocolesterolemizzanti caratteristica tipica dell’olio i mais e di girasole. L’olio di oliva può essere usato anche per scopi terapeutici: le foglie, oltre a combattere gli stati febbrili, sono considerate un vegetale capace di combattere l’ipertensione. Altri effetti che si possono riscontrare nella pianta dell’olivo sono: emolliente, diuretico, ipoglicemizzante, lassativo.


    Terreno

    L’olivo necessita di un terreno piuttosto profondo, non troppo argilloso (max 40%) ed essendo una pianta amante del calcare sono da escludere i terreni con alta acidità. E’ necessario che il terreno sia privo di pietre in superficie, cespugli ed alberi preesistenti, naturalmente non ci deve essere vegetazione infestante intorno all’olivo.


    Tecniche Colturali

    L’olivo è una delle piante coltivate maggiormente al mondo. Il clima ideale per la coltivazione è un clima mite, con temperature minime comunque non inferiori a 8-10° C sotto zero. Il fabbisogno minimo di acqua è di 200-400 mc/ha a seconda del clima. L’olivo si adatta bene a vari terreni e climi, anche se predilige terreni profondi e fertili, qui danno il massimo della produzione. Si lavora il terreno, a seconda delle proprie esigenze, con il procedimento di aratura e fresatura (gennaio/febbraio e aprile/giugno). Con la semina si procede verso il periodo primaverile-estivo, in semenzaio, dopo circa 2 anni le piantine vengono trapiantate in vivaio dove si innestano. L’innesto è un’operazione molto importante per lo sviluppo della pianta e deve essere fatto nel periodo giusto (primavera). A circa 7 anni di vita ci sarà l’impianto nel terreno dove potranno definitivamente crescere e svilupparsi. L’aratura è molto importante perché evita la formazione di erbe che infesterebbero il terreno e permette al terreno stesso di ossigenarsi permettendo così di trasformare le sostanze nutritive per l’olivo. Di solito il procedimento dell’aratura non si effettua mai con un numero inferiore di 3-4 volte, questo dipende dall’annata.


    Concimazione ed Irrigazione

    La concimazione dell’olivo deve essere ricca di azoto, fosforo e potassio, essa permette un miglioramento della produttività della pianta e fa sì che questa produttività sia annuale e non ad anni alternati. Concimando in primavera si forniscono alla pianta le sostanze ed i minerali di cui ha bisogno, rendendo così possibile la germogliazione. Anche il letame che apporta azoto, fosforo e potassio è molto usato per la concimazione dell’olivo ed è molto utile anche per rendere migliori le proprietà del terreno: una fra tutte la permeabilità.

    L’olivo può resistere anche in terreni aridi, in primavera ed estate però ha bisogno di un apporto d’acqua maggiore. Una notevole irrigazione degli olivi giovani ne favorisce il più veloce sviluppo e una più precoce produzione.

    Durante la crescita estiva della pianta e dei frutti, uno scarso apporto d’acqua provoca la caduta o ne modifica in difetto la grandezza e il conseguente contenuto d’olio. Come citato nei paragrafi precedenti, una buona irrigazione e una buona concimazione, permettono alla pianta di produrre frutti annualmente.


    Potatura e Raccolta

    La fase di potatura si rende necessaria per rinnovare la pianta di olivo ed attraverso lo sfoltimento di favorire la penetrazione di aria e luce indispensabili per lo sviluppo e il mantenimento in vita della pianta. Essa viene effettuata una volta all’anno oppure una volta ogni due.

    La raccolta viene fatta da ottobre a dicembre, in diversi modi: caduta spontanea, pettinatura, scrollatura, abbacchiatura, per citarne alcuni.

    La caduta spontanea è un metodo non molto faticoso e non comporta dispendi economici, basta attendere che le olive cadano dopodiché si procede alla raccolta dei frutti caduti nelle reti sottostanti.

    La pettinatura è una tecnica che consiste nell’accarezzare delicatamente i rami dell’olivo con dei rastrelli, le olive cadono e anche qui si procedere con la raccolta dei frutti sulle reti.

    La scrollatura consiste nell’utilizzo di bracci meccanici che scuotono la pianta con la conseguente caduta delle olive.

    L’abbacchiatura consiste nel picchiare con dei bastoni i rami della pianta, in questo modo le olive cadono e vengono raccolta nelle reti; attualmente questa tecnica non è più molto utilizzata, anche perché provoca lesioni ai rami meno sviluppati e quindi più delicati.


    Infestanti e Malattie

    I principali nemici dell’olivo sono gli insetti e le malattie da batteri o funghi.

    Cominciamo a parlare della Lebbra delle olive: questa malattia è tipica del periodo autunnale quando inizia la stagione delle piogge, essa prende di mira i frutti delle olive, provocano su di essi delle macchie tonde bruno-nere con delle pustole marroni o rosa, la conseguenza di questa brutta patologia è la caduta delle olive oppure la pessima qualità di olio prodotto dalle stesse. E’ possibile che questa malattia colpisca anche le foglie, essere rinsecchiscono e si staccano dalla pianta. E’ consigliabile fornire all’impianto dell’olivo un ottimo sistema drenante, affinché le acque d’irrigazione in eccesso non ristagnino favorendo così la comparsa di questa brutta malattia.

    La Rogna dell’olivo è provocata da batteri, infesta rami, foglie, radici, ma anche frutti e tronco, provocando macchine o deformazioni. Questa rogna è caratteristica della stagione primaverile, se abbondanti piogge si associano a temperature miti. In questo caso i frutti dell’olivo saranno e l’olio da loro estratto saranno scarsi e di minor qualità. Nel caso in cui ci fosse dei rami infestati, bisogna subito tagliarli.

    Se si fosse manifestata questa malattia, si potrà lo stesso procedere con il raccolto delle olive, ma non tramite “abbacchiatura”, cioè la battitura dei rami per far cadere a terra le olive da raccogliere.

    Un altro nemico di questa pianta è la Mosca dell’olivo. La larva di questo insetto non ha zampe, ha grosse mandibole per la masticazione che si possono vedere ad occhi nudo, è di colore giallo scuso; è simile alla mosca ed ha occhi verdi, le ali sono trasparenti e corpo di colore grigio.

    La larva della Mosca dell'olivo misura circa 8 mm, è apoda, ha apparato masticatore costituito da due mandibole nere ben visibili ad occhio nudo.

    Quando è ancora larva si nutre della parte carnosa delle olive, dove scava dei buchi, la conseguenza di questo atto provoca la caduta dei frutti dell’olivo, mentre in età adulta il suo nutrimento sarà ricco di zuccheri e proteine che si procurerà pungendo le varie parti dell’olivo.



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