alloro - Laurus nobilis

vedi anche: alloro

L'Alloro

L’alloro è stato introdotto in Europa dall’Asia Minore, dal Peloponneso, questa pianta si è diffusa in tutta Europa, soprattutto nei giardini dove è molto utile per formare dei boschetti, arrivando fino alle coste della Manica e dell’Atlantico. In Italia cresce spontanea nelle zone centro-meridionali e nelle isole e in quelle a clima temperatore del nord.

L’alloro è una pianta sempreverde molto usata anche per creare siepi, dopo averla modellata a forme regolari, e per decorare, in condizioni ottimali può raggiungere un’altezza di 10-12 metri.

Il tronco dell’alloro ha la corteccia liscia di colore nero, i rami sono eretti e le foglie di colore verde scuro sono lisce, lucide e di buona consistenza, nella parte superiore e opache in quella inferiore, hanno contorno ondulato e crescono in modo alterno sui rami e ne sono fortemente attaccate, sono particolarmente dotate di ghiandole contenenti resina che danno alla pianta il caratteristico profumo. E’ una pianta dioica, quindi i fiori maschili e femminili sono esemplari diversi, quelli maschili sono di piccole dimensioni e di colore giallo, quelli femminili sono bianchi; questa pianta fiorisce nel periodo marzo-aprile. L’alloro produce i suoi frutti (drupe) tra ottobre e novembre, questi sono caratterizzati da un odore acre e pungente. La pianta dell’alloro è usata in modo particolare in cucina per aromatizzare piatti e intingoli; un consiglio: se volete mangiare le castagne bollite, che sono veramente ottime, non dimenticate di unire all’acqua di cottura una o due foglie di alloro, saranno più profumare e gradevoli. Insieme ad aglio, prezzemolo, basilico, timo ed altre piante, sono tra le erbe aromatiche più usate nelle ricette tipiche dei paesi mediterranei.

Bisogna fare attenzione a non confondere le foglie di alloro con quelle di lauroceraso od oleandro, esse possono creare problemi a causa della loro tossicità.

alloro

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Varietà

frutti alloro Esistono due principali varietà di alloro (Laurus Nobilis): Laurus Nobilis Aurea e Laurus Nobilis Angustifolia.

Il Laurus Nobilis Aurea ha foglie color oro a forma appuntita. Questa varietà, durante la coltivazione, va tenuta riparata da vento, gelate e sole diretto troppo forte perché rischierebbe di bruciare le foglie.

Il Laurus Nobilis Angustifolia ha foglie di conformazione più stretta rispetto al lauro ed è più resistente del precedente.


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Proprietà

L’alloro ha proprietà molto importanti per la nostra salute: combatte le infezioni, è utile come sedativo, stimolante, sudorifero, espettorante e diuretico; un infuso di foglie di alloro aiuta la digestione lenta, mentre l’olio estratto dai suoi frutti è un ottimo aiuto o rimedio contro i dolori articolari. Questo olio può anche essere d’aiuto ai nostri amici animali, spalmandone uno strato sottile sul loro pelo, li difenderà dal fastidioso attacco delle mosche.


Terreno e Tecniche Colturali

Come detto in precedenza, il clima preferito dall’alloro è temperato, resiste però sia ad alte che basse temperature, ma non bisogna lasciarlo per troppo tempo esposto in luoghi con valori al di sotto degli zero gradi. Preferisce l’esposizione in pieno sole, ma si sviluppa bene anche in luoghi con la presenza di ombra. Il terreno migliore per coltivare l’alloro è sciolto, fertile, profondo, ricco di sostanza organica e ben drenato, non molto compatto perché andrebbe incontro a ristagni idrici, fenomeno temuto anche da questo tipo di pianta, le foglie comincerebbero a diventare scure ed essa potrebbe arrivare anche alla morte.

L’alloro si adatta bene anche alla coltivazione in appartamento. Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, il terriccio deve essere fertile e soffice ed assicurare un buon drenaggio; le nuove piantine andranno rinvasate nella stagione primaverile, ogni due anni, perché le radici dell’alloro hanno bisogno di molto spazio. L’alloro si riproduce attraverso i semi, per moltiplicazione dei polloni che si trovano alla base della pianta principale o per talea.

Molte volte, vicino a questo tipo di pianta, si trovano delle piantine nuove appena nate, questo avviene perché l’alloro si risemina autonomamente (moltiplicazione dei polloni).

La moltiplicazione per semi viene effettuata nella stagione autunnale, ponendo i semi in maniera uniforme in file parallele.

Prima di seminare bisogna effettuare un’operazione molto importante detta “scarificazione”, cioè rendere la parte esterna dei tessuti di rivestimento del seme di modo che possano assorbire acqua e gas; bisogna immergere i semi in acqua bollente e lasciarveli fino a che l’acqua non si sarà raffreddata. Un altro sistema è quello di grattare la superficie di questi semi con carta vetrata oppure di fare un’incisione con un coltello sulla parte esterna del seme. A questo punto i semi vanno piantati. Nel momento in cui i semi sono stati piantati, il recipiente che li contiene va posto in una zona ombreggiata, la temperatura dovrà essere di circa 20-23°C e il terriccio dovrà mantenere un’umidità costante; affinché questo avvenga, sarà necessario coprire il contenitore con della plastica. Se vedete che il terriccio si asciuga, spruzzate dell’acqua.

Quando i semi saranno germogliati, togliere la plastica e, man mano che le nuove piantine si sviluppano, dare loro più luce ed abbassare la temperatura a 18°C. Se tra le nuove nate ci fossero piantine deboli, queste andranno eliminate per permettere a quelle più vigorose di svilupparsi maggiormente.

Per quanto riguarda la moltiplicazione per talea dell’alloro, essa va fatta tra i mesi di luglio e settembre. Come descritto per altre piante, servendosi di un coltello pulito e affilato, si tagliano degli apici vegetativi della lunghezza di circa 10-12 centimetri, si eliminano le foglie più basse e si mette la parte che abbiamo tagliato in una sostanza che permetta alle radici di formarsi. Il terriccio che sarà necessario per piantare le talee dovrà essere composto da torba e sabbia, quest’ultima per permettere un buon drenaggio; a questo punto si dovranno fare dei buchi dove verranno depositate le talee.

Anche per questo tipo di moltiplicazione, il contenitore va coperto con della plastica e posto in una posizione ricca di ombra, la temperatura dovrà essere di circa 15°C e il terriccio mantenuto umido. Alla comparsa dei primi germogli, togliere la plastica, porli in una zona con più luce ma sempre con temperatura di 15°C. Passato del tempo, quando le talee saranno un po’ cresciute andranno trapiantate in un vaso più grande oppure nel terreno.


Concimazione ed Irrigazione

La concimazione dell’alloro va fatta solo nel periodo primaverile ed estivo: ogni 15-20 giorni si fornisce alla pianta del concime liquido attraverso l’acqua d’irrigazione.

Essendo una pianta aromatica, il concime apportato deve essere ricco di azoto ma anche di fosforo, potassio, ferro, manganese, rame, zinco, boro, molibdeno, tutti elementi di grande importanza per un ottimo ed equilibrato sviluppo della pianta.

Se vi possiamo dare un consiglio, come pure per la concimazione di altre piante, utilizzare sempre dosi minori rispetto a quelle consigliate sulla confezione.

L’alloro va innaffiato durante le stagioni primaverile ed estiva, senza esagerare per non provocare ristagni idrici, in inverno diminuire l’apporto di acqua e sospenderlo se la temperatura dovesse scendere al di sotto dei 7°C.


Potatura e Raccolta

La potatura dell’alloro si effettua alla fine della stagione invernale, la pianta va sistemata ed eliminate le foglie secche, è consigliabile procedere con questa operazione ogni anno. Le foglie si possono raccogliere in tutto il periodo dell’anno.


Conservazione

Le foglie e i frutti dell’alloro si possono conservare facendoli essiccare. Le foglie vanno messe in un luogo ombreggiato e ben aerato; i frutti in un luogo riparato oppure in forno a temperatura non molto alta. Una volta essiccati si consiglia di metterli in vasi di vetro chiusi ermeticamente.


alloro: Malattie e Parassiti

Ci sono vari sintomi che possono far pensare ad uno stato di malessere della pianta. Elenchiamo ora alcuni esempi.

Se le foglie diventano scure, come detto in uno dei paragrafi precedenti, è sintomo di un apporto eccessivo di acqua. Ricordatevi di lasciare asciugare il terreno prima di procedere con una nuova innaffiatura.

Al contrario della causa precedente, se la pianta manifesta sintomo d’ingiallimento e la caduta delle foglie, questa è la carenza dell’apporto di acqua, quindi procedere con irrigazioni meglio distribuite.

Se la parte inferiore delle foglie presenta macchie scure, la pianta potrebbe essere stata oggetto di un attacco di cocciniglia bruna. Bisogna togliere questo parassita attraverso il lavaggio delle foglie con acqua e sapone neutro oppure con dell’alcool, eliminato l’intruso procedere con il risciacquo. Nel caso in cui la pianta fosse ben adulta, potranno usare anche antiparassitari che si trovano in commercio. Un altro nemico dell’alloro è anche la Psilla, un insetto che, attraverso le sue punture, attacca soprattutto foglie e germogli nati da poco, rende deforme la pianta e ne rallenta lo sviluppo. Questo insetto prolifica in presenza di umidità, per combatterlo bisognerebbe garantire una buona circolazione d’aria e mantenere un ambiente asciutto. Il ragnetto rosso invece, è un acaro che attacca l’alloro provocando l’ingiallimento, il raggrinzimento e la successiva caduta delle foglie, nella parte inferiore delle quali compaiono delle ragnatele molto sottili. Al contrario della psilla, il ragnetto rosso predilige ambienti secchi, è quindi opportuno aumentare l’umidità nebulizzando acqua più spesso. Come per molte altre piante, un altro parassita nemico dell’alloro sono gli afidi, se vi trovaste in presenza di questi pidocchietti spruzzate sulla pianta un antiparassitario.


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