Agricoltura biologica in Italia

Cos'è e quali sono le tecniche utilizzate in agricoltura biologica?

Il termine "agricoltura biologica" si riferisce ad un metodo di coltivazione e allevamento fondato sull'impiego esclusivo di sostanze naturali e che rinuncia all'utilizzo di sostanze chimiche per la crescita delle piante, l'alimentazione degli animali e la produzione di prodotti agro-alimentari. Questo modello di agricoltura si basa sull'assunto che lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali tipico dell'agricoltura intensiva non possa garantire uno sviluppo duraturo nel tempo a causa della sempre più limitata disponibilità delle risorse stesse. Per far fronte a questa emergenza l'agricoltura biologica concentra i propri metodi di produzione su tecniche agricole a basso impatto ambientale, difendendo la fertilità del suolo e la biodiversità dell'ambiente. Tra le tecniche maggiormente utilizzate dagli agricoltori che operano in questo settore ci sono ad esempio la rotazione delle colture e la consociazione, ovvero la coltivazione simultanea di piante che attirano parassiti sgraditi l'una l'altra. Gli allevamenti si fondano invece sul rispetto dei bisogni fisiologici degli animali in termini di spazio disponibile ed alimentazione.
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L'agricoltura biologica in Italia: alcuni dati

coltivazione biologica di agrumi Lo sviluppo dell'agricoltura biologica in Italia ha avuto inizio a partire dagli anni '90 del secolo scorso ed ha registrato un andamento crescente fino ai giorni nostri. A differenza della maggior parte dei settori produttivi, quello del biologico è uno dei pochi settori che ha manifestato un trend positivo anche durante questi anni di crisi economica catalizzando l'interesse di un numero sempre maggiore di agricoltori e produttori agro-alimentari ma anche della politica sia nazionale che comunitaria. Oggi in Italia esistono circa 50 mila aziende biologiche, numero che comprende sia le attività di produzione/preparazione che quelle incentrate esclusivamente sulla preparazione. Secondo gli ultimi dati ufficiali forniti da Coldiretti (2013) il mercato del biologico vale più di 3 miliardi di euro, dato che dimostra la sempre maggiore attenzione dei consumatori nei confronti di prodotti di qualità medio-alta e che colloca l'Italia tra i protagonisti dell'agricoltura biologica sia a livello europeo che mondiale.

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    Produrre il biologico in Italia: cosa c'è da sapere

    logo certificazione prodotti biologici Per avviare un'attività di agricoltura biologica in Italia è necessario innanzitutto seguire l'iter burocratico dettato da quelle leggi nazionali e comunitarie nate per controllare, garantire e certificare questo particolare tipo di produzione agro-alimentare. Occorre per prima cosa inviare una notifica di attività di produzione con metodo biologico alla Regione e ad uno degli Organismi di controllo riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Al modulo di notifica vanno allegati i documenti che descrivono l'unità produttiva, gli stabilimenti e le attività (mappa catastale, visure catastali, planimetrie, ecc..) e una descrizione delle misure concrete da attuare per garantire il rispetto della normativa in materia (Reg. CEE 2092/91). L'organismo di controllo effettuerà una prima verifica e valuterà la rispondenza dell'azienda a quanto dichiarato nel modulo. In caso di esito positivo l'azienda verrà ammessa al sistema di controllo e potrà avviare il processo di conversione al biologico, periodo che varia da uno a tre anni, dopodiché potrà iniziare a commercializzare i prodotti come derivanti da agricoltura biologica.


    Agricoltura biologica in Italia: Come mantenere nel tempo lo status di azienda biologica

    azienda da agricoltura biologica Una volta concluso il processo di conversione al biologico, per continuare a commercializzare prodotti a marchio bio l'azienda dovrà seguire alcune pratiche che le permetteranno di mantenere nel corso del tempo le certificazioni acquisite. Innanzitutto è opportuno ricordare che l'Organismo di controllo preposto effettuerà ispezioni ordinarie ma anche straordinarie, ovvero a sorpresa e anche più volte nel corso dell'anno. L'ispezione consiste in genere nel prelievo di campioni che verranno sottoposti ad analisi al fine di individuare situazioni non conformi alla normativa in materia di agricoltura biologica. Per garantire la totale trasparenza e tracciabilità, nel corso dell'attività produttiva sarà inoltre obbligatorio compilare appositi registri disposti dal Ministero che documenteranno le pratiche agricole eseguite e la produzione venduta.



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