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Le bacche di goji sono dei frutti di forma circolare e allungata e di colore rosso. Si possono consumare fresche o essiccate e si ricavano da un albero di origine asiatica chiamato Lycium barabarum. Quest’albero viene coltivato in Tibet, nelle valli dell’Himalaya, ma anche in Cina e in Mongolia. Le bacche possono avere varie dimensioni, in genere molto piccole e nell’ordine di una ciliegia un po’ più allungata del solito. I semi delle bacche sono contenuti all’interno del frutto, cioè nella polpa; quindi, fin qui niente di nuovo rispetto agli altri frutti, se non fosse per una sola differenza: il numero davvero esiguo di semi. Le bacche di goji, forse per le loro dimensioni, contengono davvero pochissimi semi e non è facile trovarli in giro, nei negozi o nelle erboristerie. La maggior parte delle bacche viene venduta essiccata e probabilmente i semi si trovano nelle stesse condizioni. Non sappiamo se questi semi siano in grado di germogliare, per cui si potrà solo andare per tentativi. Diverso è il discorso dei frutti freschi, che contengono semi sani e probabilmente facili da seminare. Al momento, in Italia, è quasi impossibile trovare canali di vendita di semi di goji. Questa vendita riguarda per il momento il mercato americano, dove le bacche di goji si sono diffuse da molto prima che in Italia. Nel nostro Paese si trovano invece le piante di goji, da acquistare in vaso e da coltivare in proprio.
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I semi di goji si possono acquistare presso e-commerce in inglese probabilmente gestiti da società americane o asiatiche. Una confezione di cento semi costa circa 20 dollari. L’ordine comprende anche un manuale con i consigli sulla corretta germinazione dei semi. Nell’acquisto bisognerà anche considerare le spese di spedizione, che sono “free”, cioè gratuite, per i residenti nello stesso Stato in cui ha sede l’e-commerce, ma (probabilmente)a pagamento per chi ordina da un altro Stato. I pagamenti richiesti dagli e-commerce sono simili a quelli degli altri siti di vendita, ovvero con carta di credito. I siti di vendita dei semi di goji sono anche disponibili ad inviare informazioni per e-mail sui costi delle spedizioni internazionali. Gli e-commerce che vendono semi di goji si possono trovare digitando sui motori di ricerca la parola chiave “goji berries seeds for sale” , ovvero “semi di bacche di goji in vendita”. I semi di goji si possono trovare anche su E-bay, ma sempre da venditori stranieri. Prima di effettuare l’ordine, meglio accertarsi della proprietà degli e-commerce, verificando sugli stessi la presenza dei riferimenti telefonici ed e-mail e chiedendo informazioni preventive. Naturalmente, per gli ordini internazionali è indispensabile la conoscenza della lingua inglese.
L’alternativa all’acquisto dei semi di goji è rappresentata dalla coltivazione della pianta. Oggi, diversi vivai vendono proprio piante di Lycium barbarum in vaso. La pianta è facile da coltivare e non ha particolari esigenze, si adatta bene anche ai climi freddi e va innaffiata solo se il terreno si presenta asciutto. In primavera, ogni 15 giorni, si può concimare con un fertilizzante organico in forma liquida. La pianta di Lycium barbarum coltivata in proprio ci mette molto tempo per fruttificare, circa quattro o cinque anni, e non è detto che le bacche abbiano poi le stesse proprietà di quelle coltivate in Tibet. Secondo le testimonianze lasciate nei siti dagli acquirenti dei semi, sembra che il Lycium barbarum sia riuscito a fruttificare entro due anni dalla semina e che le bacche si siano rivelate gustose ed energizzanti come quelle coltivate nella terra di origine. Naturalmente non siamo in grado di verificare la “bontà” delle testimonianze positive che campeggiano proprio sui siti di vendita. Per accertarsi che sia tutto vero, non resta altro da fare che “provare per credere…”.
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