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L'albero di cachi è tipicamente selvatico, pertanto non richiede molte cure. È adatto a qualsiasi tipo di terreno, sia esso argilloso o calcareo, ed a quasi tutti i valori di pH; tollera poco la presenza nel terreno di sodio e boro, e dev'essere disposto in una zona poco ventilata ma molto esposta alla luce del sole. È opportuno eliminare eventuali rami malati, che possono trasmettere l'infezione ad altre parti della pianta, ricordando però che la potatura va sempre effettuata dopo la raccolta dei frutti. La raccolta dei frutti va invece effettuata quando questi si presentano di colore arancio vivo, senza più striature verdi: questo accade generalmente all'inizio dell'estate, ma in alcune varietà ed in base alle cure fornite alla pianta, la raccolta può essere ritardata di qualche settimana.
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Gli interventi di concimazione possono essere limitati quando la pianta è adulta. Una volta all'anno, preferibilmente prima della fioritura, è opportuno distribuire ai piedi dell'albero 1 kilogrammo di concime ternario (contenente quindi azoto, fosforo e potassio in proporzioni simili) a lenta cessione. Lo stallatico maturo, bovino o equino, è adatto per questi interventi. Per le piante più deboli, invece, si può somministrare una volta ogni due anni un concime con elevata concentrazione di azoto. Per le piante giovani, la prima concimazione dev'essere effettuata nel momento della messa a dimora (consigliata in autunno), con un concime più ricco in fosforo e potassio; il processo deve essere ripetuto identicamente durante i primi anni di vita, caratterizzati da improduttività della pianta, per favorirne la crescita.
L'albero di cachi, soprattutto quando ha prodotto i suoi frutti, può essere attaccato dalla mosca mediterranea della frutta: questo insetto può essere trattato con trappole in grado di catturare fisicamente l'esemplare adulto oppure, se la diffusione è più ampia, con antiparassitari chimici. Un altro parassita che non si nutre del frutto, ma che può danneggiare il legno dell'albero, è la sesia: le larve di questo insetto, a partire da aprile, creano dei fori nel tronco dell'albero e ci si incrisalidano; alla loro fuoriuscita, gli esemplari di sesso femminile deporranno le uova sulla corteccia, così da continuare l'attacco e danneggiare gravemente la pianta. Se gli attacchi sono sporadici, può essere utile spennellare la corteccia con della calce, altrimenti è necessario procedere con un prodotto chimico a base di composti fosforganici.
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