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Prima di addentrarci nella descrizione delle malattie, vogliamo ricordare le caratteristiche del gelsomino. Questa specie è sempreverde e a carattere arbustivo. In natura esistono circa 250 varietà di gelsomino. La pianta appartiene al genere Jasminum e alla famiglia delle Olaceae. Il fusto del gelsomino può raggiungere anche i quattro metri di altezza. Esistono delle varietà nane ed altre ancora più grandi e in grado di raggiungere anche un’altezza di quindici metri. Il gelsomino è originario dell’Asia e dell’Estremo Oriente, precisamente dell’ India, della Cina e dell’ Afghanistan. La pianta è oggi diffusa anche in Europa e nelle zone mediterranee, dove probabilmente è stata importata proprio dalle regioni asiatiche. Le più comuni varietà di gelsomino vengono usate per ricoprire recinti, muri e pergolati. Alcune, a portamento arbustivo, vengono anche coltivate in vaso per meri scopi ornamentali. Il gelsomino, nelle sue infinite varietà, porta dei piccoli fiori gialli, bianchi o rosati. In alcune specie, i fiori emettono un gradevolissimo e intenso profumo. La pianta predilige i climi temperati, ma non sopporta le temperature troppo basse. Le radici del gelsomino hanno anche bisogno della corretta quantità di acqua, pena il rischio di sviluppare dei seccumi. Spesso, sono proprio gli errori colturali a causare le malattie del gelsomino.
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Come detto al paragrafo precedente, il gelsomino può ammalarsi a causa di errori colturali. Se le foglie ingialliscono o appassiscono, potrebbe trattarsi di carenza di acqua o al contrario di eccesso di annaffiature. Il terreno del gelsomino deve essere mantenuto costantemente umido, sia nei mesi estivi che in quelli invernali. Il terreno deve restare bagnato, ma non inzuppato. Gli eccessivi ristagni idrici possono, infatti, provocare il marciume delle radici. Anche una scarsa esposizione solare o temperature eccessivamente rigide possono far ammalare il gelsomino. Il freddo e l’assenza di sole causano un blocco nello sviluppo e nella fioritura della pianta, causando secchezza e caduta prematura delle foglie e indebolimento del fusto e delle radici. Quando ci si accorge di un indebolimento generale della pianta bisogna spostarla immediatamente in un luogo più luminoso e temperato. Naturalmente, questa operazione è possibile nei gelsomini coltivati in vaso.
Il gelsomino, se sussistono le condizioni avverse, può essere attaccato da insetti parassiti e da funghi patogeni. Gli insetti parassiti che colpiscono il gelsomino sono gli afidi e le cocciniglie. Questi agenti patogeni si muovono nella pagina superiore delle foglie nutrendosi della linfa vegetale. La loro attività è accompagnata dall’abbondante produzione di una sostanza zuccherina, la melassa, sostanza in grado di attirare le formiche e di provocare una seria malattia fungina chiamata fumaggine. Gli afidi e le cocciniglie si possono combattere con insetticidi ad ampio spettro e ad azione sistemica. Il loro meccanismo d’azione scatta proprio all’interno dell’organismo degli insetti parassiti. Le cocciniglie, in caso di infestazioni limitate, possono essere rimosse con del cotone imbevuto di alcool. Il gelsomino può essere attaccato anche da altre gravi patologie, come l’oidio, la virosi, la fumaggine e la muffa grigia L’oidio, la fumaggine e la muffa grigia sono malattie provocate da funghi patogeni che si sviluppano in condizioni di eccessiva umidità e di rialzo delle temperature. La fumaggine è spesso secondaria all’attacco degli insetti parassiti. La virosi del gelsomino è una malattia virale trasmessa dalle punture degli afidi. Le malattie fungine possono essere prevenute evitando i ristagni idrici o intervenendo con concimazioni preventive del terreno a base di stallatico maturo e con somministrazione di composti a base di zolfo. Altra strategia preventiva contro le malattie fungine, evitare i ristagni idrici. Le annaffiature del gelsomino vanno, infatti, effettuate solo quando il terreno è completamente asciutto. Nel caso si assista alla caduta delle foglie è possibile che le annaffiature siano troppo carenti o eccessive. Se, invece, si assiste alla prematura caduta dei fiori, vuol dire che la pianta è esposta ai raggi solari diretti. In questa condizione, i gelsomini coltivati in vaso vanno spostati in una zona a mezz’ombra.
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