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La polygala dà il suo meglio quando cresce in pieno sole o in ombra leggera. In queste condizioni la vedremo crescere vigorosamente e la sua fioritura sarà pressoché continua.
È una pianta ideale per tutta la fascia mediterranea, dove può essere coltivata in piena terra senza grandi problemi. Prima di fare questa scelta teniamo presente che è bene non esporla a temperature inferiori a -2°C: a di sotto di questo limite il fogliame comincerà a soffrire. Danni definitivi cominciano a manifestarsi intorno a -5°C. In caso di incertezza proteggiamola con del tnt.Nelle regioni con inverni rigidi è bene coltivarla in un vaso adeguato alle sue dimensioni, ritirandola in un locale interno o in una serra fredda ben esposta. Pittosporum tobira "Nanum" (Pittosporo nano) [Vaso Ø18cm] Prezzo: in offerta su Amazon a: 12,6€ |
Non è particolarmente esigente. L’ideale è fornire un terreno ricco, capace di mantenersi fresco a lungo, ma che allo stesso tempo garantisca un buon drenaggio. Se il nostro fosse troppo pesante o leggero consigliamo di crearne uno simile a quello consigliato per la coltura in vaso.
Nel nostro paese è bene procedere alla fine dell’inverno. Scegliamo una collocazione ben assolata e scaviamo una buca grande il doppio del pane di terra. Sul fondo creiamo uno strato drenante, poniamo la pianta e riempiamo con terreno adatto. Irrighiamo abbondantemente.
Consigliamo di scegliere un contenitore profondo almeno 30 cm: il suo apparato radicale tende a crescere verticalmente. Creiamo uno strato drenante con argilla espansa e riempiamo poi con un mix di terriccio, terra di campo e sabbia, in parti uguali.
La polygala, nei luoghi di origine, vive nei pressi dei ruscelli o in aree dove, nel sottosuolo, vi è abbondante acqua. L’ideale è forzare la crescita delle radici in profondità in maniera che, dopo i primi anni, l’esemplare diventi pressoché autonomo.
Si consiglia di procedere inizialmente irrigando una volta a settimana molto abbondantemente. In seguito diraderemo sempre più gli interventi. Le piante affrancate necessitano somministrazioni solo nel caso di siccità prolungata e caldo intenso.In vaso lasciamo asciugare bene tra un apporto e l’altro. L’ideale è mettere abbondante acqua nel sottovaso, aspettare che venga assorbita e poi toglierlo.È un arbusto a crescita rapida e dalla fioritura lunga e abbondante. Per sfruttare al massimo queste caratteristiche è necessario non lesinare nelle concimazioni. È innanzitutto importante, a metà autunno, spargere al piede una grande quantità di stallatico sfarinato ben stagionato. Alla fine dell’inverno lo ingloberemo al terreno aggiungendo qualche manciata di concime ternario a lenta cessione, badando che il potassio sia il macroelemento predominante.
Non sono necessari interventi drastici. In generale è consigliato intervenire alla fine della primavera per eliminare le infiorescenze esauste e dare una forma armoniosa al cespuglio. Accorciamo i rami al massimo di qualche nodo. È una tecnica utile anche per stimolare la produzione di nuovi boccioli.
La polygala può essere propagata tramite talea o tramite semina. In genere a livello hobbistico si segue la seconda strada perché la radicazione dà pochi risultati e avviene molto lentamente.
TaleaSi può procedere con getti apicali in primavera o con porzioni semilignificate a fine estate. Si prelevano in ogni caso porzioni da circa 10 cm, tagliando subito sotto ad un nodo. Si elimina poi la maggior parte delle foglie. Inseriamo la base in un ormone radicante e poniamo in una composta molto leggera (torba e sabbia in parti uguali). Manteniamo leggermente umido e copriamo con della plastica.SeminaSi effettua in primavera o estate, appena i semi siano maturi (la germinabilità cala velocemente). Usiamo un terriccio leggero ma ricco, setacciato finemente. Poniamo i semi e copriamoli con della vermiculite, mantenendo sempre umido. La germinazione avviene velocemente, come la prima crescita. Facciamo molta attenzione alle temperature durante il primo inverno.
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