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Il Viburno trova la sua perfetta collocazione nel verde in ambiente esterno, ma talune varietà possono essere agevolmente sistemate in recipienti di discreta capienza. In entrambi i casi, abbisognerà di terreno rorido non particolarmente leggero e dotato di componenti organiche, con aggiunta di materiali sabbiosi che rendano efficiente il corretto drenaggio. Se posto in contenitore, l'arbusto non avrà specifiche necessità di essere rinvasato, a condizione ovviamente che cresca in maniera regolare e senza difficoltà. Viceversa, questa bella pianta potrà essere sottoposta con periodicità ad opere di potatura, al fine di modellarne la forma secondo l'alloggiamento scelto e, in ogni caso, per rimuovere le ramificazioni ormai invecchiate e lacere e le foglie ingiallite, possibile veicolo di patologie.
Anche per quel che concerne la fertilizzazione, questo tipico arbustivo non presenta particolari ostacoli o difficoltà.Certamente avrà bisogno di buona e regolare concimazione al fine di assumere i giusti nutrienti necessari, con talune differenze in base alla stagione climatica in corso. Durante le stagioni primaverile ed estiva andrà periodicamente fertilizzato, mediamente ogni 20 giorni, mentre con i rigori del freddo l'opera andrà limitata o addirittura interrotta. Potranno essere utilizzati, specie in autunno, fertilizzanti di natura solida, caratterizzati dal rilascio progressivo e graduale, oppure più appropriatamente a natura liquida, disciolti nell'acqua di annaffiamento. E' consigliabile l'utilizzo di un concime peculiare per piante da fiore, a significativa prevalenza di azoto e potassio.
La pianta arbustiva, alloggiata in parco piuttosto che in terrazze e balconi, apprezzerà un habitat sensibilmente illuminato ed assolato, anche con esposizione diretta ai raggi del sole, ma non disdegnerà sistemazioni in luoghi moderatamente ombrosi, purché riparati da flussi d'aria e correnti. Forte e resiliente, non temerà neppure condizioni climatiche avverse, persino con temperature inferiori allo 0 C°. La pianta, infine, potrà essere soggetta ad insidie di vari insetti e parassiti, come lo specifico afide nero e la cocciniglia. In tale situazione, occorrerà provvedere alla loro eliminazione, lavando l'arbusto con saponi e idonei detergenti oppure impiegando specifico insetticida. Rari, invece, risultano gli attacchi di muffe e marciumi, dovuti più che altro ad erronea esposizione della pianta.
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