La distanza da mantenere dal confine dipende dal tipo di piante che si intende porre a dimora; per quanto riguarda le siepi, se queste sono costituite da ceppaie di carpino, castagno, o di altro albero, regolarmente potate per mantenerle di dimensioni contenute, dovranno venire posizionate a un metro dalla linea di confine. Gli arbusti invece possono venire posizionati a 50 cm dal confine; nel caso in cui si tratti di piante particolari, come le robinie, allora dovranno venire poste a un metro e mezzo dal confine (si noti che in alcune regioni è oggi vietato porre a dimora robinie). Il calcolo va effettuato al momento in cui le piante si pongono a dimora, poco importa se sono di dimensioni minuscole; la misura parte dalla base del fusto o dalla buca di semina se si intende partire dal seme.
Se le piante della siepe vengono coltivate in vaso, il codice civile indica che non vi è distanza minima dal confine da rispettare. Se sul confine è presente un muro, allora le piante possono venire poste a dimora addossate ad esso, a patto che non ne superino l'altezza; poco importa se tale muro è di proprietà della casa in cui vengono posizionate le piante, o del vicino di casa. Oltre a non superare l'apice del muro, le piante non possono neanche fuoriuscire dai lati, e quindi è vietato porre a dimora una pianta di qualsivoglia tipo addossata allo spigolo estremo di un muro di recinzione. La presenza di reti, inferriate o altro tipo di recinzione invece non modifica le misure delle distanze della siepe dal confine. Se acquistiamo una casa e il giardino del vicino presenta già delle piante che sconfinano nel nostro terreno, probabilmente non potremo avvalerci delle leggi che regolamentano questo ambito: se il precedente proprietario non ha sporto reclamo per più di 20 anni, allora il vicino con le piante ingombranti gode di un diritto acquisito per usucapione.
Molti comuni italiani presentano regole per il verde pubblico e privato simili a quelle del codice civile, ma non sempre identiche. Per questo motivo prima di sporgere denuncia contro il vicino che si allarga sul nostro terreno, dovremo controllare i regolamenti comunali, per verificare che si stia trattando di un vero e proprio sopruso. In molte zone usi e costumi ormai entrati nelle abitudini comuni, sono stati ratificati nei regolamenti comunali, e quindi non ci sarà possibile far valere i nostri diritti secondo il codice civile dello stato italiano. Se anche il nostro vicino ha seguito alla perfezione le regole per quanto riguarda la posa a dimora delle piante o degli arbusti, è possibile che con il passare degli anni la siepe tenda a svilupparsi in maniera anomala; in questo caso è comunque possibile costringere il vicino ad accorciare i rami che si allungano verso il nostro terreno. E comunque, per la legge italiana, tutto quello che raggiunge il terreno di proprietà, e di pertinenza esclusiva di tale terreno. Cioè: se i rami del vicino arrivano nel nostro terreno e ci danno fastidio, abbiamo pieno diritto di tagliarli fino al confine.
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