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Per la messa a dimora del finocchio selvatico non occorre una tipologia di terreno particolare. Trattandosi di una pianta rustica richiede solo un buon drenaggio. Preferibilmente scegliere posizioni ben soleggiate, riparate dal vento che potrebbe provocare danni ai suoi fusti. Il periodo ideale per la messa a dimora del finocchio selvatico è la primavera. In alternativa è possibile effettuare l'operazione anche in inverno, avendo cura di porre le piantine in serre o in cassoni riscaldati. La riproduzione del finocchio selvatico avviene principalmente per seme, che si forma nella infiorescenza della pianta a fine estate. Gli stessi semi possono essere utilizzati in cucina, per la preparazione di gustose ricette, previa essiccazione completa, pulitura e mantenimento in barattoli di vetro, preferibilmente dotati di guarnizione in gomma.
Per realizzare una tisana a base di finocchio, si possono utilizzare principalmente i frutti di tale piante, che spesso nel linguaggio comune vengono chiamate (anche se è un nome improprio) semi: al l...
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L'Eugenia caryophyllata è un albero dalle dimensioni medie, sempreverde, che fa parte della famiglia delle Myrtacee e proviene dalle isole Molucche.L'albero dei famosi chiodi di garofano viene colti...
I chiodi di garofano vengono prodotti dalla pianta di eugenia caryophyllata. Si tratta di un albero sempreverde che cresce spontaneamente nelle isole Molucche. Attualmente queste piante vengono coltiv... ![]() | Helichrysum Italico Pianta Liquirizia in vaso di Helichrysum Italico - 10 Piante in vaso 7x7 Prezzo: in offerta su Amazon a: 12,99€ |
La messa a dimora dei semi di finocchio selvatico può avvenire in qualsiasi tipologia di terreno. Prima di procedere con la semina del finocchio selvatico sarebbe opportuno arricchire la terra con una buona quantità di prodotto organico decomposto. Successivamente alla sua messa a dimora il finocchio selvatico non necessita di concimazioni particolari, in quanto riesce a trarre le sostanze nutritive necessarie alla sua crescita in maniera naturale direttamente dal terreno. Sarebbe opportuno, per la coltivazione del finocchio selvatico, prevedere ambienti dove siano state precedentemente coltivate tipologie di piante che richiedevano ricche concimazioni. L'unico accorgimento da adottare in caso di coltivazione del finocchio selvatico destinata alla produzione dei semi per uso alimentare è quello di evitare terreni particolarmente ricchi di azoto, sostanza che andrebbe a favorire lo sviluppo vegetativo della pianta a scapito della produzione di semi.
Il finocchio selvatico, come tutte le piante rustiche, non è soggetto ad un elevato numero di malattie. Le principali infestazioni che possono interessare questo tipo di pianta sono gli afidi e le tignole, che possono provocare danni ai suoi fusti. Un buon insetticida apposito, reperibile nei centri specializzati, aiuterà a debellare questi insetti in breve tempo. Le malattie che colpiscono maggiormente il finocchio selvatico sono invece legate al marciume del suo apparato radicale e del colletto. Per prevenire questo tipo di problema occorre mettere a dimora la pianta in un terreno ben drenato, aggiungendo all'occorrenza un po' di sabbia. Evitare le annaffiature abbondanti che potrebbero dare origine a pericolosi ristagni d'acqua. Per le malattie che colpiscono la parte radicale ed il colletto purtroppo non esistono rimedi, e la pianta interessata da marciume è destinata ad un rapido deperimento.
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