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Prendersi cura delle leguminose non è un compito particolarmente difficile e non sono necessarie esperienze avanzate di giardinaggio. Quasi tutte le leguminose si possono coltivare sia in vaso che in pieno campo. Nella soluzione all'interno dei vasi è preferibile scegliere di piantare le specie non rampicanti, come ad esempio i fagiolini e i pisellini nani. I semi si possono trovare anche al supermercato o nei negozi specializzati e nei vivai. Queste varietà non hanno bisogno di sostegni né di reti per arrampicarsi. Sarà sufficiente preparare un vaso di almeno 20cm di diametro e la piantina si svilupperà autonomamente. Per evitare ristagni idrici nei vasi si può mettere, nella parte inferiore, dell'argilla espansa o dei sassolini. In pieno campo le specie rampicanti necessitano di sostegni su cui si arrampicano da soli, oppure la classica retina da fagioli.
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La prima considerazione da fare è che i legumi sono un'ottima scelta per iniziare una rotazione. Lasciando le radici nel terreno, infatti, i legumi fissano l'azoto, funzionando esattamente come un concime naturale. Per i terreni dove sono state coltivate altre verdure, invece, può essere necessario concimare nuovamente, magari utilizzando del letame maturo o del compost casalingo. Le operazioni di fertilizzazione vanno sempre fatte prima della preparazione del terreno. Le radici delle leguminose non andranno troppo in profondità ma è bene vangare almeno per 25cm, assicurando anche il giusto drenaggio. Durante lo sviluppo il terreno può essere ulteriormente fertilizzato in fase di fioritura, per favorire la produzione. In questo caso, per la coltivazione nei vasi, si ricorrerà ad un prodotto specifico come il concime granulare, facilmente reperibile nei negozi di fai da te.
Le leguminose possono essere coltivate dedicando una zona apposita dell'orto oppure in consociazione con altre verdure come patate, carote e lattughe. Trattandosi di coltivazioni che in genere cominciano in primavera, le malattie fungine possono attaccare le piante di leguminose. In genere le patologie insorgono a fine del ciclo di vita, quando abbiamo fatto già i primi raccolti. In questo caso sarebbe meglio evitare prodotti chimici optando per soluzioni naturali come i decotti alle erbe. Per il resto sono piante abbastanza resistenti che possono tollerare anche esposizioni alla luce diretta per periodi di siccità prolungata. L'importante è tenere conto dell'irrigazione giusta, evitando pericolosi ristagni poiché l'apparato radicale è molto superficiale. Pertanto anche nel caso in cui si sia scelto di trapiantare giovani piantine in pieno campo, bisogna operare con delicatezza.
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