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Il Solanum capsicastrum si moltiplica tramite semina; i semi vanno collocati in un contenitore e ricoperti con terriccio amalgamato con della torba e con un'esigua quantità di sabbia. Il trapianto in giardino o in un recipiente più grande deve avvenire quando la piantina raggiunge un'altezza di circa 10-15 centimetri. Il terreno suggerito è ben drenato, proprio per evitare i suddetti ristagni d'acqua, lievemente umido e profondo; è indispensabile lavorarlo, prima dell'impianto, in modo da ammorbidire ed aerare le zolle e creare così migliori condizioni per lo sviluppo della pianta. Periodicamente, in giardino, va effettuata una pacciamatura con materiali organici, mentre la potatura deve essere praticata ogniqualvolta si presentino rametti secchi o malati, da recidere con cesoie affilate e disinfettate.
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La fertilizzazione deve avvenire ogni tre o quattro mesi circa, con un concime a rilascio lento; in alternativa si può utilizzare un prodotto liquido, da mescolare all'acqua delle annaffiature, ogni quindici giorni in estate. L'importante è fornire alla pianta i macroelementi di cui ha bisogno per una crescita ottimale, ovvero il potassio, il fosforo e l'azoto, più microelementi da somministrare in quantità minore, quali il magnesio, il ferro, il manganese ed il rame. Il potassio svolge un ruolo importantissimo, poiché aiuta l'assorbimento degli zuccheri e la sintesi delle proteine; il fosforo supporta il rafforzamento delle radici ed i processi del metabolismo; l'azoto, per concludere, incentiva l'accrescimento delle parti vegetative e la produzione di clorofilla. Nessuno di questi tre elementi deve mai mancare alla pianta.
L'esposizione di questa pianta deve verificarsi in un luogo luminoso e riparato dai venti eccessivi; la temperatura ideale è di circa 20°C. Qualora il Solanum capsicastrum sia sottoposto a condizioni di sovrabbondante umidità, possono presentarsi malattie fungine come l'oidio, detto anche albugine, che si manifesta con una muffa bianca e che conduce al deterioramento generale dell'esemplare; la cura consiste in trattamenti a base di anticrittogamici. Come parassiti, invece, sono frequenti gli afidi ed i ragnetti rossi: i primi si nutrono della linfa perforando foglie e germogli, i secondi provocano la formazione di macchie e di aree necrotiche sul fogliame. In entrambi i casi si raccomanda di intervenire immediatamente, con prodotti naturali come, ad esempio, l'infuso d'aglio e il macerato d'ortica.
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