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Contrariamente a quanto a volte si legge in alcune riviste di giardinaggio, la zamioculcas non è una pianta del deserto. I suoi luoghi d’origine alternano lunghi periodi di siccità a stagioni di piogge intense e questo ha fatto della zamioculcas una pianta molto resistente. La sua bellezza è basata più sull’originalità della sua struttura fogliare che sui fiori (in casa tra l’altro fiorisce raramente). E’ quindi una pianta molto bella ma al tempo stesso anche molto semplice, quasi umile, inoltre richiede poche cure ed è di facile coltivazione. Queste caratteristiche di estrema rusticità, di bellezza intensa ma sobria, unite al fatto che gli steli producono un lattice che ricorda delle lacrime, hanno probabilmente contribuito, nella cultura popolare, a nominarla pianta di padre Pio. Alcune voci sostengono che san Pio ne tenesse una nella sua cella e che per questo, in seguito, la zamioculcas è diventata la pianta di padre Pio. Quest’ultima versione è però poco credibile, dal momento che il frate cappuccino morì nel 1968 e la zamioculcas è stata introdotta in Italia a partire dal 1998.
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Nei paesi d’origine, la pianta di padre Pio cresce su terreni sabbiosi e ben esposti al sole. Da noi si adatta molto bene come pianta d’appartamento. Mettetela in un vaso di non meno di 20 cm di diametro con un terriccio misto di sabbia, torba, corteccia e perlite. È importante anche che il terreno sia ben drenato. Ponete la zamioculcas in un luogo luminoso ma non in pieno sole: data la sua rusticità vive anche con poca luminosità, ma ricordate che la luce la farà crescere più sana. D’inverno, per qualche giorno può sopportare anche temperature di 12° Centigradi, ma la temperatura ideale perché si mantenga in buona salute è intorno ai 18°- 20°. Le annaffiature devono essere moderate e regolari: una volta a settimana nei periodi freddi se la stanza è poco riscaldata, ogni tre giorni durante il periodo di riscaldamento o in estate. La pianta di padre Pio è comunque di facile coltivazione, non richiede nessuna cura particolare ed è anche molto resistente: se vi dimenticate di annaffiarla non morirà di sete da un giorno all’altro; come tutte le piante, però, se la curate con regolarità, crescerà più rigogliosa e vi darà molte soddisfazioni.
LA ZAMIOCULCAS IN BREVE | |
Famiglia, genere, specie | Araceae, Zamioculcas zamiifolia |
Tipo di pianta | Erbacea a fogliame persistente |
Altezza/larghezza a maturità | 100 cm/50 cm |
Manutenzione | facile |
Crescita | lenta |
Necessità idrica | media |
Temperatura minima | 12°C |
Temperatura ideale | 18-25°C |
Temperatura massima | 35°C |
Umidità dell’aria | 60-80% |
Esposizione | Mezz’ombra/sole (al mattino) |
Utilizzo | Da vaso, in appartamento o su balconi |
Terreno/pH | Leggero, povero, drenante, acido |
Propagazione | Divisione, talea |
Moltiplicare la zamioculcas o pianta di padre Pio è estremamente facile. Il metodo più semplice consiste nel dividere i rizomi tuberosi al momento del rinvaso. C’è però anche un metodo un po’ più insolito ma non meno efficace: la talea di foglie. Prendete delle foglie direttamente dalla pianta oppure raccogliete quelle cadute in terra e mettetele in un terreno ben drenato e composto da sabbia, corteccia e perlite espansa. Fate attenzione a non annaffiare troppo le foglie perché rischiate di farle marcire e munitevi di molta pazienza: occorre aspettare da 6 a 9 mesi prima che compaiano le prime radici, ma una volta comparse potrete avere delle bellissime nuove piante di padre Pio per ornare la vostra casa o da regalare agli amici. La gemma di Zanzibar è una pianta facile, ma ricordate che il freddo è il suo punto debole: non esponetela a temperature di meno 10° Centigradi.
La Zamioculcas zamiifolia, unica specie all’interno di quel genere, fa parte della famiglia delle Araceae. È originaria dell’Africa orientale, in particolare della Tanzania, del Mozambico, del Malawi e dell’arcipelago di Zanzibar. In queste aree cresce però senza difficoltà in ambienti differenti: prospera tanto nelle savane secche come nelle foreste tropicali con un’alta umidità ambientale. Le prime sono caratterizzate dalla decisa alternanza tra lunghe stagioni aride e piogge improvvise e intense. Le altre si contraddistinguono invece per un’umidità costante intorno all’80% e temperature oscillanti tra i 20 e i 28°C.
Il suolo su cui si trova a crescere è per lo più povero, roccioso o sabbioso e l’esposizione è da molto luminosa ad assolata.Il suo nome significa “simile alla Zamia” una delle specie più primitive tra le cycas.La zamioculcas è caratterizzata da radici rizomatose e da particolari rigonfiamenti alla base delle foglie (simili, in qualche modo agli pseudobulbi di alcune orchidee). Nel loro ambiente naturale hanno l’importante compito di immagazzinare l’acqua. La nervatura fogliare può misurare da 20 cm ad 1 metro e reca innumerevoli foglioline, opposite, di forma ellittica e dalla consistenza particolarmente carnosa. La loro lunghezza va da 5 fino a 15 cm, la larghezza fino ad un massimo di 5. Il fogliame in generale è persistente, di un bel verde medio, molto lucido e brillante.
L’infiorescenza viene emessa raramente dalle piante coltivate in appartamento. È molto simile a quella della calla palustris: è costituita da uno spadice, giallo o verde, e una spata verde. L’autoimpollinazione non dà frutti. È quindi necessaria l’opera di insetti perché i fiori femminili vengano fecondati dal polline di un altro esemplare. In quel caso si sviluppano dei frutti rotondi e bianchi, di circa 1 cm di diametro, contenenti un seme. Alle nostre latitudini ha una crescita piuttosto lenta, favorendo in questa maniera le persone che non amano particolarmente dedicarsi ai rinvasi.
È al contrario poco tollerante nei confronti delle basse temperature, inferiori ai 12°C. In queste condizioni può sopravvivere solo per qualche giorno, dopo di che entra in dormienza, perdendo mano a mano tutte le foglie. In inverno l’ideale è tenerla in un locale luminoso e leggermente riscaldato, con temperature intorno ai 18°C.
In appartamento l’ideale è farla crescere dove vi sia molta luce, magari schermandola con una tenda di colore chiaro, in particolar modo durante l’estate.
Ad ogni modo, da maggio a settembre è possibile spostare la pianta all’esterno, su di un balcone o in giardino.In quel caso possiamo scegliere se lasciarla a mezz’ombra oppure porla in pieno sole.È però necessario rispettare un periodo di acclimatamento, esponendola gradatamente alla luce diretta per evitare la comparsa di scottature fogliari. Ad ogni modo, specialmente nel Centro-Sud e sulle coste, l’ideale è che il sole la raggiunga solamente durante le ore mattutine. La zamioculcas predilige un substrato leggermente acido e soprattutto molto ben drenato. Possiamo noi stessi comporlo mescolando, in pari misura, del terriccio per acidofile e della sabbia, magari aggiungendo qualche manciata di perlite.
IL CALENDARIO DELLA ZAMIOCULCAS | |
Rinvaso | Primavera (ogni due o tre anni) |
Divisione | primavera |
Talea | estate |
Irrigazioni periodo vegetativo | Due o tre volte a settimana |
Irrigazioni in inverno | Una volta a settimana, leggera |
Concimazione | Da marzo a settembre, una volta al mese |
Riposo vegetativo | Da ottobre a marzo |
Per mantenere la pianta in salute e favorirne la crescita è importante dedicarsi con regolarità alle irrigazioni, soprattutto durante la stagione vegetativa. Il calore e la luce presenti sono il fattore chiave che dobbiamo tenere presente. Più aumentano e più dovremo essere assidui.
L’ideale, in quel periodo, è non lasciar mai asciugare completamente il terriccio. Ciò però non significa neanche che debba essere sempre estremamente bagnato o che si debba lasciare il sottovaso pieno (causa frequente dell’insorgere di marciumi). Per evitare l’accumulo di calcio a livello radicale è importante impiegare sempre acqua piovana o demineralizzata, che può essere utile anche per vaporizzare leggermente le foglie, per mantenere alta l’umidità ambientale.In inverno, con temperature intorno ai 18-20°C, gli apporti idrici vanno invece limitati moltissimo.È una pianta in grado di sopportare un periodo di siccità (come le capita anche in natura), grazie alle sue riserve idriche, ma probabilmente lo sconteremo con una riduzione nella crescita di nuove foglie e con una temporanea perdita di turgore. Si effettua solo durante il periodo vegetativo, da marzo a settembre. Possiamo somministrare mensilmente un prodotto liquido per piante verdi, in ogni modo con una formulazione equilibrata. Sono anche ottimi i concimi a lenta cessione o gli stick da inserire nel terreno.
In normali condizioni il rinvaso va effettuato ad anni alterni o al massimo ogni tre anni, alla fine dell’inverno. Si estrae il pane di terra e, dopo averle liberate, si dividono le radici con un coltello ben affilato. Eliminiamo tutte le parti che paiano compromesse perché secche o con marcescenze.
Nei nostri climi è possibile solo la propagazione agamica, tramite divisione o talea.
Sono piante molto resistenti e sane.
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