Gelso

Quando annaffiare

Il Gelso appartiene al genere Morus, della famiglia delle Moracee e si divide in tre specie principali: Morus nigra, Morus alba e Morus rubra, rispettivamente conosciute come Gelso nero, bianco e rosso.Le tre specie di Gelso si differenziano soprattutto per il colore dei frutti generati dalle infiorescenze a sorosio, le grosse more che giunte a maturazione sono di colore rosso scuro, bianche e rosate. Robusto, resistente alle temperature e alla siccità, tuttavia nei primi anni di vita, una volta interrato in forma di giovane pianta, è necessario annaffiare il Gelso dalla primavera fino alla fine dell'estate. Quando la pianta inizierà a produrre i suoi frutti, cioè dopo tre o quattro anni, basterà annaffiare il gelso solamente durante la stagione estiva, in modo da garantire l'apporto idrico necessario al fitto fogliame e alla crescita delle more.
Gelso bianco

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Come coltivare il Gelso

More Gelso nero Il Gelso è una pianta generosa, utilizzata fin dai tempi più antichi per le sue molteplici qualità. Le sue foglie impiegate in bachicoltura, sono l'alimento principale dei bachi da seta. I frutti teneri, dolci e ricchi di vitamine, possono essere consumati sia freschi che essiccati. La pianta dal fogliame fitto e ombreggiante, è ideale in giardino per riparare dal sole.E' facile imbattersi in piante di Gelso cresciute spontaneamente in prossimità di fiumi e corsi d'acqua, ma anche in terreni poveri e aridi, infatti coltivare il Gelso è piuttosto semplice, data la capacità di adattamento della pianta a qualsiasi terreno.Tuttavia per coltivare il Gelso in giardino, condizioni migliori possono favorire di molto sia la sua crescita che la produzione dei frutti. La messa a dimora del giovane Gelso deve essere eseguita a fine inverno, in posizione soleggiata, unica accortezza, distante dalle abitazioni, il suo unico difetto è che i frutti giunti a maturazione, se non preventivamente raccolti, cadono a terra e sporcano il suolo.

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Come potare e concimare

Pianta Gelso Grazie alla sua folta chioma, la pianta del Gelso coltivata nei parchi e nei giardini, regala aree fresche e ben ombreggiate. Nel recinto del pollaio ripara gli animali dal caldo e in più li alimenta con i suoi frutti caduti. Per coltivare il Gelso è necessario però tenere in considerazione che è una pianta molto vigorosa, perciò necessita di interventi di potatura già dal secondo anno dalla messa a dimora. Il periodo più idoneo è a fine inverno, in fase dormiente, quando l'emissione di lattice durante i tagli risulta inferiore rispetto a quella in fase vegetativa che andrebbe a indebolire la pianta. In materia di nutrimento, anche se la coltivazione del Gelso non ha particolari esigenze, come altre piante da frutto l'apporto di concime può essere vantaggioso. E' conveniente concimare il Gelso nel periodo invernale, con letame animale o composto organico maturi, da cospargere in modo uniforme sul terreno, in corrispondenza dell’apparato radicale per un area di qualche metro, effettuando una leggera sarchiatura.


Malattie più comuni e rimedi

Frutti gelso funghi Il gelso non è una pianta debole soggetta a particolari patologie o attacchi di parassiti, tuttavia tra le malattie del Gelso ce n'è una molto comune, la Mycosphaerella morifolia, nota come "fersa del gelso" che ne può provocare l'indebolimento e perfino la morte della pianta. Questa malattia fungina che si manifesta con delle macchie scure sulle foglie, sui piccioli e perfino sui frutti, si sviluppa in concomitanza di periodi caratterizzati da temperature calde, accompagnate da molta umidità. Il rimedio è di contenere e distruggere la diffusione del fungo, da eseguire in autunno quando si presenta in quantità maggiore sulle foglie che una volta cadute, vanno raccolte e bruciate. Alla ripresa vegetativa della pianta, è necessario intervenire per distruggere definitivamente la malattia con irrorazioni di poltiglia bordolese, l'anticrittogamico fungicida per uso agricolo, a base di solfato di rame.



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