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L’orto botanico si presenta come uno spazio immenso costruito e progettato come un grande giardino. Lo stile di molti orti botanici europei prende spunto dalla forma e dalla filosofia dei giardini all’italiana che si diffusero progressivamente nel periodo Rinascimentale. Questi giardini si basano su una perfetta simmetria e una forma geometrica ben definita che sa contenere sapientemente elementi monumentali e vegetazione. Lo stesso dicasi per gli orti botanici, all’interno dei quali sorgono spesso edifici barocchi, scelti come sedi delle università e delle facoltà di Botanica e rotonde con fontane e ampi viali segnati dalla presenza di specie arboree ed erbacee di provenienza locale o internazionale. Un orto botanico può avere una superficie superiore anche ai 20 mila metri quadri dove vengono coltivate piante di diversa tipologia e provenienza a scopo divulgativo. Le università che gestiscono gli orti botanici organizzano, infatti, visite guidate per scolaresche, in cui vengono spiegate le caratteristiche e le proprietà delle varie piante classificate secondo le regole adottate proprio dalla botanica. Visitare un orto botanico rappresenta, dunque, un’esperienza unica, indimenticabile e con una elevata funzione educativa. Ampliare le proprie conoscenze botaniche permette anche di conoscere meglio le piante che si vogliono coltivare nel proprio giardino.
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Gli orti botanici contengono diverse specie vegetali che vengono definite “ collezioni”. Ciò significa che nell’orto non si coltivano solo piante a scopo ornamentale, ma anche per fini botanici, cioè per studiare le piante, conoscere la loro resistenza e combattere le malattie che possono affliggerle. L’interesse di un orto botanico, quindi, sarà sempre quello di ospitare, catalogare e collezionare il maggior numero di specie vegetali possibili, raggruppate per tipologia o famiglia di appartenenza. Un orto botanico può ospitare piante medicinali o velenose, piante acquatiche, piante carnivore, piante grasse, piante a fiore, piante spontanee tipiche dell’area geografica in cui si trova lo stesso orto, piante tropicali, alpine o mediterranee ed alberi. Naturalmente le condizioni climatiche dell’area in cui si trova il giardino botanico condizioneranno la presenza di alcune specie vegetali a favore o a sfavore di altre. In un orto botanico del Sud Italia, ad esempio, sarà molto facile trovare piante grasse, tropicali, acquatiche e spontanee, mentre in uno del Nord si potranno trovare specie alpine. Esistono anche orti botanici chiamati arboreti che si occupano di catalogare e collezionare solo arbusti.
Tra i principali orti botanici europei si ricordano quello di Parigi e dell’Alta Bretagna, in Francia; quello di Berlino; di Coimbra, in Portogallo; di Leiden, in Olanda; della Cornovaglia e di Kew, in Gran Bretagna. In Italia esistono numerosissimi orti botanici , tra cui quelli di: Padova, Cagliari, Catania, Roma, Salerno, Lucca, Milano, Napoli, Pisa, Firenze, Bologna, Pavia, Parma, Torino, Trieste, Urbino, Messina, Palermo, Lecce, Novara, Bergamo, Livorno, Ventimiglia, Modena e Ferrara. In Italia, gli orti botanici più antichi sono quello Vaticano, istituito nel 1447 e quelli di Pisa, Padova, Firenze e Bologna, realizzati nella metà del 1500. I principali arboreti italiani si trovano ad Arezzo, Firenze, Trento, Camerino ( Macerata) e Rimini. Gli arboreti possono coincidere anche con aree o riserve naturali protette e con parchi pubblici allestiti all’interno di giardini che una volta erano appartenuti a nobili famiglie del posto. Nel mondo, gli arboreti si trovano negli Stati Uniti, in Ungheria, in Polonia, in Gran Bretagna e Francia. Molto famoso è l’arboreto di Vallombrosa, a Reggello, comune di provincia di Firenze. Questo orto botanico raccoglie 5 mila piante arboree catalogate a scopo scientifico e sperimentale e raggruppate in 700 specie arbustive.
L’orto botanico può essere visitato da scolaresche, turisti, ricercatori, studenti universitari, docenti, botanici ed amanti del giardinaggio. Durante le visite guidate si può assistere a lezioni di giardinaggio e selvicoltura. Gli studenti universitari, all’interno di questi spazi esterni, possono seguire anche le lezioni di botanica. Molto ricca anche l’attività sperimentale e di studio sulle diverse specie di piante presenti in questi immensi giardini che vengono definiti dei veri e propri erbari a cielo aperto in cui la botanica esce dai libri e si materializza in specie viventi che possono dare indicazioni utili allo sviluppo delle attività umane.
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