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Le specie di geranio più note sono: il Pelargonium zonale, il Pelargonium Graveolens, il Pelargonium Radula, il Pelargonium Odoratissimun, il Pelargonium Radens, il Pelargonium Grandiflorum, il Pelargonium Peltatum e il Pelargonium Rivulare. La prima specie di geranio, il Pelargonium Zonale, è una pianta che cresce a cespugli ed ha un fusto semilegnoso, foglie tondeggianti e fiori con varie tonalità di colori, dal bianco al rosso e la totalità di varianti di colore rosa. Il Pelargonium Graveolens è un’altra specie di geranio, essa appartiene alla categoria dei gerani odorosi: questa pianta emana un particolare profumo di rosa. Dal geranio rosa, ovvero Pelargonium Radula, viene estratto un olio essenziale che viene utilizzato per migliorare e rendere ancor più sofisticare le essenze di rose. Il Pelargonium Odoratissimun, specie anch’essa appartenente alla sfera dei gerani odorosi, ha il tipico profumo di mela e il Pelargonium Radens, dall’acre profumo di limone. Per quanto riguarda il Pelargonium Grandiflorum è la tipica specie di geranio dai fiori molto eleganti e raffinati screziati di macchie bruno-rossastre. Il Pelargonium Peltatum è detto anche geranio-edera in quanto ha un portamento ricadente riconducibile alla pianta dell’edera. Infine il Pelargonium Rivulare, specie di geranio con foglie alternate, palmate a 5-7 lobi.
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Dalle foglie di Pelargonium Graveolens si estrae un olio dal colore verdastro con un caratteristico profumo dolciastro, esso ha proprietà astringenti, cicatrizzanti, deodoranti, stimolanti della circolazione e disinfettanti. Fare dei massaggi con olio essenziale di Geranio è utile per stimolare la circolazione e aiuta nel trattamento contro la cellulite. Applicare, tramite impacchi, una piccola dose di questa essenza, aiuta a combattere acne e foruncoli. Qualche goccia di questa essenza sciolta in acqua può essere efficace per infiammazioni al cavo orale, tramite sciacqui e gargarismi.
E’ necessario, ogni anno, nella stagione primaverile, rinvasare i nostri gerani, mescolando al terriccio un concime ricco dei cosiddetti macroelementi (azoto, potassio e fosforo) che serviranno rispettivamente per ottenere una pianta più rigogliosa, per irrobustire i rami e per la bellezza dei colori dei fiori e per proteggere da malattie, e di microelementi (ferro, rame, manganese, boro, zinco, molibdeno), questi utili per una crescita migliore della pianta. Passato qualche giorno dopo il rinvaso, bisogna mantenere il terreno con una maggiore umidità, passato più tempo iniziare con minore quantità di acqua ed aumentarla man mano. Attenzione a non lasciare mai l’acqua negli appositi sottovasi per più di 4 ore. Se si hanno dei gerani in vaso è opportuno non dare troppo concime, questo aumenterebbe il grado salino del terreno facendo bruciare le radici e rendendo la pianta più debole e più soggetta a malattie ed all’attacco di parassiti. Per quanto riguarda la specie di geranio Pelargonium Grandiflorum, è consigliato un tipo di concimazione ricca di potassio.
La coltivazione del geranio può avvenire in vaso oppure in piena terra, un difetto di quest’ultima è di non poter ricoverare in modo veloce le piante in caso di cambi stagionali o di improvvise gelate, comunque, se il terreno lo permette, è sempre meglio la coltivazione in piena terra, le piante acquistano robustezza e sono meno sensibili agli attacchi di parassiti; raggiungono anche dimensioni superiori rispetto alla coltivazione in vaso. Il geranio preferisce temperature miti (intorno ai 20-25°C) ma hanno una capacità di resistenza anche a temperature più alte, seguendo qualche accorgimento necessario, e a temperature basse, se non viene portato ad esse in maniera repentina. Se portati in maniera graduale, i gerani sono in grado di resistere anche a temperature di 4-5 gradi sotto lo zero. I maggiori problemi relativi alla pianta del geranio sono legati alla troppa umidità, in modo particolare quando associata a caldo o freddo. E’ consigliabile dare periodicamente dei colpi di zappa attorno al terreno dove sono coltivati i gerani, di modo che non si riesca a formare quella dura crosta che impedirebbe di assorbire l’acqua e quindi il terreno non respirerebbe; è buona regola anche tagliare le eventuali foglie secche e ingiallite. In occasione dell’invaso stare attenti a non danneggiare le radici a causa della rottura della zolla di terra, mentre nel momento del rinvaso bisogna tagliare radici e terra, servendosi di un coltello affilato, lasciando una sola zolla con un diametro di circa 12 cm in relazione alla mole della pianta.
Le radici del geranio sono molto forti quindi può adattarsi anche ad un tipo di terriccio universale, però il terreno ideale ideale per questa pianta dovrebbe essere ricco di torba e argilla, leggero, molto poroso e soffice, queste ultime tre caratteristiche citate si rendono necessarie in quanto le radici del geranio si allargano molto e quindi l’acqua eccessiva deve uscire.
Il momento migliore per innaffiare i gerani è il mattino o la sera tardi, ricordarsi di non bagnare mai le piante nelle ore di sole. Non bagnare mai le foglie perché nel caso in cui l’acqua d’irrigazione contenesse cloro, creerebbe problemi al geranio. A volte si compiono degli errori che potrebbero danneggiare il nostro ben geranio: bagnarlo troppo o troppo poco. Nel primo caso le radici non riescono più a respirare e le foglie ingialliscono; nel secondo caso la pianta appassisce. Sarebbe bene tastare il terriccio con le dita per sentire se la pianta abbia bisogno di “bere”, prima di procedere con l’innaffiatura. Durante i mesi più caldi (luglio-agosto) la pianta del geranio andrebbe messa in una zona dove ci sia ombra, mentre nei mesi più freddi si dovrebbe posizionare in un luogo riparato ma, possibilmente, con della luce. In inverno la quantità di acqua necessaria alla pianta è abbastanza esigua, fare attenzione però a non commettere l’errore di portare il geranio alla disidratazione.
Per quanto riguarda la potatura del geranio, in assenza di una serra, dovrebbe essere fatta alla fine della stagione invernale: si tagliano i rami a meno della metà della lunghezza degli stessi, se necessario, cioè nel caso di rami troppo fitti, bisognerà procedere con uno sfoltimento. Eliminare comunque sempre eventuali foglie ingiallite e rinsecchite. Nelle piante di geranio novelle tagliare le cime vegetative per favorire lo sviluppo dei rami.
La moltiplicazione dei gerani avviene per talee fatte nel corso dell’estate. Si scelgono i rami più robusti e non troppo erbacei, si mettono in terra composta di terriccio, terra di erica ed un po’ di sabbia, dopo circa un mese si fa un primo trapianto in vasetti da 7-8 cm di diametro, la stessa operazione si farà dopo un altro mese ma con un vaso più grande; ora le piantine saranno in grado di fiorire.
Innanzitutto se notate che la pianta è ammalata e l’avete toccata per pulirla, non toccate altre piante prima di esservi lavati le mani, alcuni tipi di malattie sono trasmissibili da pianta a pianta. Alcuni insetti pungendo una pianta malata trasmettono la malattia ad un’altra attraverso questa puntura; altri, invece, hanno la capacità di uccidere la pianta, questi sono i pidocchi (afidi) e il farfallino bianco (aleuroide). Altri nemici del geranio sono i bruchi, essi si nutrono delle foglie ed è necessario individuarli sulla pianta stessa e, in base alla speciale, vanno cacciati di giorno oppure di notte servendosi di una luce. Uno di questi bruchi è la Cacyreus Marschalli, questa farfalla si trova sui rami, è di forma verosimilmente triangolare, grigia, questo insetto rilascia una sorta di muffa appiccicosa; la Metcalfa Pruinosa fa marcire la parte da lei attaccata. Il parassita più temuto dal Pelargonium edera è il ragnetto rosso, si annida sotto le foglie facendole rinsecchire.
Un altro nemico del geranio è la ruggine: degli ammassi con ammassi di polvere bruno- arancio o gialli di spore si sviluppano sulle foglie provocando veri e propri buchi.Il geranio è insidiato anche dal “mal bianco”, esso si manifesta sulla foglia sottoforma di polvere bianca, nei casi estremi e più gravi può anche provocare la deformazione e la caduta delle foglie, in questo caso non si avrà la fioritura dei boccioli. La comparsa di macchie sulle foglie della pianta può essere provocata dalla luce del sole troppo diretta o dal cattivo tipo di alimentazione. Una malattia molto difficile e quasi impossibile da sconfiggere è la “batteriosi”: essa si manifesta con lacerazione e conseguente morte del fusto, essiccamento e seccume delle foglie.
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