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Normalmente, il Ceanothus viene posizionato per abbellimento in ampi parchi, ma potrà agevolmente essere ricoverato anche in un recipiente. In entrambi i casi, comunque, dovrà essere approntato un terreno dotato a sufficienza di sostanze organiche, a cui si dovranno unire torba e materiali sabbiosi in grado di rendere meno compatta la base e favorire l'efficiente drenaggio. Se sistemato in contenitore, l'arbusto potrà essere sottoposto ad operazioni di rinvaso all'arrivo delle prime giornate primaverili, con frequenza almeno biennale, avendo cura di utilizzare recipienti leggermente più capienti. Viceversa, la pianta non avrà particolare bisogno di opere di potatura, risultando bastevole per il benessere dell'arbusto la periodica eliminazione dei rami ormai rinsecchiti e del fogliame rovinato o ingiallito.
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Ovunque sia collocato, il variopinto sempreverde dovrà essere concimato con la dovuta attenzione, in base eminentemente alla stagione climatica in corso. Durante le stagioni primaverile ed estiva andrà costantemente fertilizzato, ogni 30 giorni in genere, mentre nel periodo rigido i conferimenti di concime dovranno essere sensibilmente limitati o addirittura interrotti in pieno inverno. Potranno essere impiegati all'uopo fertilizzanti a natura solida, caratterizzati dal rilascio progressivo, ovvero i più tradizionali di natura liquida, disciolti nell'acqua di irrorazione. In tutti i casi, saranno prescelti concimi specifici per la tipologia di arbusto o anche generici per piante fiorite, con significativa prevalenza di componenti azotate e potassiche, in aggiunta ai sempre necessari meso e micro elementi.
Forte ed abbastanza resistente, questo arbusto sempreverde dovrà essere collocato in ambiente opportunamente areato ed illuminato, anche se di preferenza sarà consigliabile non esporlo ai raggi diretti del sole, potenzialmente dannosi per la caratteristica chioma della pianta. Da evitare in assoluto le condizioni climatiche troppo rigide, che possano cioè scendere al di sotto dello 0 C°, ed i bruschi flussi d'aria ventosi, capaci nei casi limite di provocare il grave danneggiamento e persino lo sradicamento del sempreverde. Infine, l'arbusto, mentre per sua natura difficilmente potrà essere sottoposto ad attacchi di insetti e parassiti, teme considerevolmente le muffe e diverse patologie fungine alle proprie radici, dovute nella maggior parte dei casi a stagnazioni di acqua nel terreno di coltura.
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