Zafferano

Caratteristiche della pianta dello zafferano

Lo zafferano fa parte della famiglia delle Iridacee, al genere Crocus ed alla specie sativus.

Si tratta di una pianta erbacea perenne, che si può coltivare sia come pianta annuale sia come pianta poliennale e può raggiungere un'altezza anche pari a mezzo metro.

L'organo sotterraneo è rappresentato da un bulbo che presenta delle dimensioni che possono variare tra 4-5 centimetri e un buon numero di gemme da cui poi si svilupperanno le altre parti che formano la pianta, mentre presso la base del bulbo possiamo trovare le ardici.

Le foglie della pianta di zafferano si caratterizzano per essere lineari, con una lunghezza che può arrivare fino a 30 centimetri ed una larghezza che non supera il mezzo centimetro; inoltre, possono vantare una colorazione verde scura ed una crescita che inizia proprio dalle guaine fogliari dopo che sono spuntate dal sottosuolo.

I fiori sono pochi (circa tre o quattro) per ogni pianta e sono caratterizzati da una tipica colorazione viola e da una parte maschile in cui si trovano gli stami, mentre nella parte femminile possiamo trovare l'ovario e lo stilo.

Il frutto è rappresentato da una capsula oblunga che, una volta giunta a maturazione, si apre si diffonde in tutto l'ambiente intorno i semi di forma sferica.

La parte di questa particolare pianta si caratterizza anche per avere degli stimmi fiorali, dato che si tratta di una spezia estremamente aromatica.

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Clima e terreno

zafferano coltivazione Lo zafferano ha una particolare predilezione per i climi temperati, però riesce ad adattarsi anche a tutti quegli ambienti piuttosto freddi, dato che è in grado di sopportare anche temperature che scendono fino a 10-12 gradi sotto il livello dello zero termico, ma comunque tollera anche le alte temperature che si possono verificare nel corso della stagione estiva.

Lo zafferano una particolare preferenza per tutti i terreni sciolti, calcarei, profondi, argillosi, ma sempre ben drenati, mentre non riesce a sopportare proprio i terreni compatti dato che sono soggetti troppo facilmente a ristagni idrici.

Ecco spiegato il motivo per cui i terreni che si trovano maggiormente in pendenza sono quelli più adatti per la coltivazione delle piante di zafferano.

Non sono particolarmente adatti tutti quei suoli rocciosi, dato che dopo potrebbe risulta estremamente complicata e difficoltosa la raccolta dei bulbi.

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Ciclo biologico

Pianta zafferano Con l'inizio di ottobre dalle gemme principali del bulbo hanno origine le guaine fogliari che, una volta che spuntano fuori dal terreno, producono una decina di foglie.

Nel corso di 2-3 settimane, dopo che si sono formate le foglie, ecco che cominciano a svilupparsi anche i fiori e la fioritura dura fino al mese di novembre circa.

Nel corso della stagione invernale si verifica un rallentamento dello sviluppo vegetativo di questa pianta, che poi riprende nel momento in cui comincia la stagione primaverile con la creazione di nuovi bulbi.

Al termine della stagione primaverile, vengano seccate le foglie e le radici, mentre i nuovi bulbi si caratterizzano per aver raggiunto un buon quantitativo di sostanze di riserva ed inizia una stasi vegetativa che dura fino al mese di settembre, per poi ricominciare l'attività vegetativa nel corso del mese di ottobre.


Semi zafferano o per meglio dire bulbi

I semi dello zafferano hanno la particolare caratteristica di essere sterili ed è per questo motivo che si propaga solamente dopo aver messo a dimora i bulbi nel corso del mese di settembre, in seguito al loro prelevamento durante la stagione estiva, dopo un ciclo di 3-4 anni o anche ogni anno.

Nel corso della primavera, di solito, si dovrebbe eseguire un'aratura di 30 centimetri di profondità, dopodiché si potranno portare a termine delle operazioni di amminutamento del terreno.


Zafferano: Tecniche di coltivazione

coltivazione zafferano La pianta di zafferano viene coltivata in pieno campo, ma anche all'interno degli orti o nei giardini di famiglia.

Nella regione dell'Abruzzo, il ciclo di coltivazione si caratterizza per essere annuale, mentre in Sardegna, ad esempio, si prolunga per circa 3-4 anni.

La gestione delle erbe infestanti, per quanto riguarda più che altro le coltivazioni in pieno campo, viene effettuata con delle sarchiature tra una fila e quella successiva, mentre negli orti di famiglia il consiglio è quello di provvedere con scerbatura manuale.

Nel caso in cui, invece, si tratti di coltivazioni annuali, allora la concimazione deve essere eseguita solamente nel corso della realizzazione del letto di semina, con l'apporto di letame maturo, mentre nei cicli poliennali, negli anni che seguono alla ripresa vegetativa autunnale, viene distribuito del concime complesso a lenta cessione.

Lo zafferano, nella maggior parte dei casi, non ha bisogno di alcun tipo di irrigazioni, dato che vegeta essenzialmente nel corso della stagione autunnale, un periodo in cui non sono di certo assenti le precipitazioni.

La raccolta deve essere portata a termine nel momento in cui i fiori sono ancora chiusi, ovvero cominciando dalla metà di ottobre fino alla metà di novembre.

Successivamente i fiori vengono rimossi dagli stimmi, per essere poi essiccati su una fonte di calore.



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