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Il mais è in grado di adattarsi a qualsiasi tipologia di terreno, a condizione che sia ricco di sostanze nutritive e non sia eccessivamente compatto. Nei mesi che precedono la semina, a fine autunno, è bene preparare il terreno con concimazione e vangatura. In base all'estensione del campo, la vangatura sarà effettuata manualmente, con vanga ed eventualmente piccone, oppure con motozappa. Nel corso dell'operazione si fertilizza con circa 2,5 kg di letame maturo per metro quadrato di terreno. Lo stallatico sarà sparso nei solchi con l'ausilio di una forca. Il concime inserito nel primo solco sarà coperto con la terra smossa dalla creazione del secondo solco e quindi si proseguirà in questo modo fino alla vangatura completa del terreno. Nella successiva primavera, sempre prima della semina, si provvederà a livellare la terra ed a sarchiare per eliminare le infestanti.
Il granoturco ha bisogno di crescere in zone con periodi estivi molto piovosi, dove le precipitazioni sono regolari e abbondanti. Nel nostro paese solamente le regioni del nord-est hanno dei volumi di...
Il coleus è una pianta sempreverde coltivata come annuale. E’ molto apprezzata per le sue foglie che possono assumere diverse colorazioni. Questa pianta appartiene al genere Coleus, a cui appartengono...
Il phlox, detto anche flox, è una pianta erbacea, con fiori di diversi colori. E’ annuale o perenne a seconda della specie. E’ molto apprezzata per la sua abbondante fioritura ed è utilizzata per cre...
Il pomodoro è una pianta erbacea che trae la propria origine dall’America Latina, presenta fiori di colore giallo che si sviluppano formando dei grappoli e frutti di colore rosso. Esistono molte varie... La semina del mais si esegue in primavera, con temperature non inferiori ai 15°C, interrandoli a 2-3 cm di profondità, in buche scavate ogni 20 cm, disponendoli lungo file distanti tra loro 40 cm. Dopo un mese dalla semina le piantine avranno 3 o 4 foglie e si eseguirà il diradamento, eliminando quelle in eccesso e più fragili, per far posto a quelle più robuste. La coltivazione del mais prevede un'irrigazione abbondante ogni settimana, soprattutto in assenza di precipitazioni atmosferiche. Il terreno, già adeguatamente concimato nella fase di preparazione, sarà ulteriormente arricchito di potassio e fosforo con fertilizzanti minerali. Si effettuerà una buona sarchiatura, ogni due mesi, per arieggiare le radici e rimuovere le erbe infestanti. Inoltre la pacciamatura con paglia, erba secca, foglie, trucioli di legno ed altri materiali adatti, manterrà l'umidità del suolo e impedirà lo sviluppo delle erbacce.
La raccolta del mais avviene nel corso dell'estate. Occorre prima controllare che la pannocchia sia pronta, osservando le barbe (i filamenti che escono dalla punta), che dovranno essere diventate brune e marroni. Per essere sicuri che il grado di maturazione sia ottimale, è consigliabile aprire una delle foglie che ricoprono la pannocchia e grattare con l'unghia un chicco. La fuoriuscita di un liquido bianco e cremoso indicherà che si può procedere alla raccolta. In presenza, invece, di liquido acquoso, bisognerà attendere ancora del tempo. L'assenza di liquido rivela che il momento giusto è già passato e che l'attesa è stata troppo lunga. La raccolta delle pannocchie può essere effettuata manualmente, seguita dall'essiccamento e dall'estrazione dei chicchi, oppure meccanicamente con una macchina che raccoglie e contemporaneamente sgrana il mais.
Possibile solo a temperature superiori a dieci gradi, la coltivazione del mais richiede il rispetto di norme rigide e pr
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