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Il miele è il risultato di un processo iniziato dalle api, che raccolgono delle componenti zuccherine che si trovano sopratutto nei fiori.
Il miele rappresenta quel particolare alimento che viene prodotto grazie al lavoro svolto dalle api: questi piccoli insetti, infatti, vanno a raccogliere il nettare prelevandolo dai fiori delle piante...
Il miele è un alimento che era già particolarmente diffuso diversi decenni prima di Cristo: un gran numero di popolazioni antiche era già al corrente delle proprietà curative e benefiche che fanno rif...
Il miele di corbezzolo viene prodotto soprattutto sul versante meridionale del Parco del Gennargentu.La pianta del corbezzolo ha fioritura autunnale che si concentra soprattutto nel mese di ottobre,...
Questo miele si caratterizza per essere prodotto nella parte iniziale della primavera nel caso in cui le colonie di api siano particolarmente grandi da poter dar luogo a tale operazione nel periodo in... ![]() | Bellezza bio. 175 ricette per creare cosmetici e prodotti per il corpo 100% naturali Prezzo: in offerta su Amazon a: 21,25€ (Risparmi 3,75€) |
Le varie fasi di lavorazione del miele permettono all'apicoltore di ricavare quel miele che verrà poi messo in vendita.
In pratica, il concetto di lavorazione del miele si potrebbe sintetizzare tranquillamente con la frase: dove termina il lavoro dell'ape, inizia quello dell'uomo.L'apicoltura moderna razionale prevede diverse procedure da seguire per l'estrazione del miele.Tutto inizia con l'estrazione dei melari, per poi passare al loro stoccaggio.Le fasi seguenti sono la disopercolatura, la smielatura (in cui viene impiegato un particolare macchinario detto smielatore) , passando per il filtraggio (in cui tutte le parti residue di cera o ogni altro materiale eventualmente rimasto all'interno del miele viene bloccato ed eliminato), la decantazione, la schiumatura, l'invasamento e lo stoccaggio.Ogni processo che prevede un riscaldamento del miele deve essere utilizzato con particolare attenzione e competenza.
Tra le ragioni per le quali il miele si può riscaldare c'è certamente il fatto di incrementare la fluidità nel corso dei vari processi di lavorazione, ma nella maggior parte dei casi il calore ha lo scopo di liquefare un alimento che è già stato cristallizzato.Dopo la fase di schiumatura, il miele si caratterizza per ritrovare la sua tipica limpidezza dato che è stata rimossa l'aria: prima di procedere con l'operazione di cristallizzazione, il miele si può invasettare (per favorire la vendita al dettaglio) oppure versarlo all'interno di contenitori colmi di latte o fusti (per favorire la vendita all'ingrosso).Questa operazione è resa possibile grazie all'utilizzo di una macchina che viene definita invasettatrice.Il miele deve sopportare un comune processo di cristallizzazione: si tratta di una fase che è determinata da tre elementi in particolare, ovvero il quantitativo di glucosio presente, la quantità d'acqua e la temperatura.
Esistono però un gran numero di tecniche industriali che consentono di conservare il miele liquido, anche se è importante ribadire come la cristallizzazione sia un processo del tutto naturale che la maggior parte dei mieli attraversa fisiologicamente.L'obiettivo per cui vengono impiegati tali tecniche per ritardare tale processo di cristallizzazione sono unicamente finalizzate ad un soddisfacimento delle pretese e richieste dei consumatori di poter consumare un miele liquido.Per poter conservare il miele in uno stato liquido, c'è l'opportunità di scegliere tra tre metodi principali: si tratta della liquefazione (un'operazione che viene messa in atto a circa cinquanta gradi prima di passare alla vendita e che, nella maggior parte dei casi, si riferisce a quei mieli confezionati), la pastorizzazione (la temperature del miele arriva fino a 78 gradi per pochi minuti, in maniera tale da sciogliere i vari cristalli nel migliore dei modi) e, infine, la filtrazione spinta (che permette al miele di essere più limpido e impedisce la formazione dei cristalli).
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