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Le foglie dell'ippocastano hanno cinque foglioline di colore verde scuro, che durante la stagione autunnale volgono su tonalità giallo dorate. Foglie e fiori, si è detto, sono una delle caratteristiche più apprezzate di questo albero. All'apertura di un baldacchino di foglie di forte e intenso verde, dove ciascuna foglia ha la suddetta divisione in eleganti foglioline, corrisponde una quantità di fiori bianchi riuniti in pannocchie di colore rosa. Il frutto, invece, si presenta come una capsula spinosa contenente grossi semi. E' assai aimile alla castagna.
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L'ippocastano è un albero di poche necessità: cresce facilmente con portamento eretto e fiorisce di anno in anno. La sua coltivazione avviene per seme. Seminati nella stagione autunnale o messi in magazzino in condizioni di leggera umidità durante l'inverno, i semi germoglieranno in primavera. Per semina in un vivaio all'aperto, trascorsi due o anche tre anni di coltura, devono essere trapiantati e messi a dimora in modo definitivo.
L'albero predilige posizioni soleggiate, ma anche leggere ombreggiature. Raggiunta l'età adulta l'ippocastano sopporta con facilità il freddo, ambientandosi senza problemi anche in zone di pianura che presentano temperature variabili.
Predilige terreni fertili, profondi e ben drenati ma accetta anche quelli calcarei. Maggiore intolleranza è invece rivolta a terreni compatti che presentino ristagni di acqua.
L'ippocastano non richiede una concimazione molto frequente: è consigliabile arricchire il trerreno sin dal momento dell'impianto e poi tornare a intervenire una volta passati due o tre anni o in autunno o in inverno, arricchendo il terreno con del concime organico.
E' consigliabile lasciare spesso il terreno aciutto, intervenendo soltanto ogni mese o anche 5 settimane. Nel caso in cui ci siano piogge diffuse o clima freddo si possono ridurre ancora le innaffiature.La quantità di acqua da utillizzare è di uno o due secchi di acqua. Più attenzione verso gli esemplari di giovane età, messi a dimora da poco tempo, perchè lo sviluppo delle radici nella pianta in età più adulta permette all'ippocastano di soddisfare la sua sete d'acqua solo grazie alle piogge.
Particolarmente pericolosa per la salute dell'ippocastano può essere la presenza di cocciniglie, responsabili di lasciare sul tronco e sui rami dell'albero assai fastidiose colonie. Nella stagione primaverile spesso fanno la loro comparsa delle macchie fogliari, piccole in partenza e di colore non pronunciato che però in poco tempo divengono assai più ampie e scure, causando l'essiccamento della foglia.
Se in natura è diffusa la sua presenza in boschi misti, assieme ad aceri e ontani, il suo utilizzo trova grande apprezzamento come albero ornamentale, nei viali alberati delle strade ma anche nei parchi. Grazie all'ampiezza della sua chioma che garantisce una provvidenziale ombreggiamento, l'ippocastano è anche particolarmente adatto per i giardini. Oltre a ciò, è apprezzato in parchi e giardini anche per la sua rilevante bellezza estetica: l'abbondanza dei fiori, il bel colore giallo dorato delle foglie nel periodo autunnale, così come l'abbondanza dei tipici frutti, vicini alle castagne, producono un effetto visivo molto suggestivo.
Per quanto riguarda l'utilizzo del legname, invece, questo non è affatto adatto per le piantagioni e non è di uso commerciale.Particolarmente diffusa tra le specie di ippocastani è la tipologia rossa Aesculus Carnea. Questo albero non ha la grandezza del precedente, ma ha un colore molto avvolgente che fa risaltare ancora di più lo splendido fogliame. A causa della sostanziale differenze sia di forma che di vigore che esiste tra l'ippocastano bianco e il rosso è consiliabile non unire i due tipi i una combinazione formale, dal momento che entrambi non crescerebbero mai di pari passo.
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