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Il Taxus è un sempreverde che si adatta a qualsiasi condizione e posizione. Può essere messo a dimora in zone soleggiate, semiombreggiate e in piena ombra. A questo proposito, è utile ricordare che, in Italia, si possono osservare alcuni esemplari nel sottobosco. I forti venti provenienti dalla costa e l’inquinamento atmosferico non sono dei problemi per questa pianta. Può essere coltivato sia come pianta da siepe e sia in solitaria. Si adatta a qualsiasi conformazione della terra, anche se, predilige un terreno drenato anziché umido. Sopporta i periodi di siccità in quanto, per mantenersi vigoroso, sfrutta l’acqua piovana. Le potature devono essere praticate con attenzione e, attuarle solo quando la pianta lo necessita. Eliminare eventuali polloni in modo tale da mantenere il Taxus in ordine. Infine, durante la fine della stagione invernale, è conveniente disporre alla base dell’albero, del concime organico maturo, preparandolo così alla stagione primaverile.
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La moltiplicazione del Taxus avviene prevalentemente per semina, durante la stagione autunnale. Riempire il contenitore con del terriccio composto in parti uguali da sabbia e torba, mettere i semi e ricoprirli. In seguito si mette in una serra fredda e si mantiene il terriccio umido finché non iniziano a nascere i primi germogli. Poi si prendono i germogli e si mettono a dimora in vaso e tenute sempre nella serra per almeno due anni. Quando il Taxus raggiunge la giusta maturazione, in primavera, può essere messo in piena terra. La moltiplicazione può avvenire anche mediante talea o, più semplicemente, si possono utilizzare i polloni formatisi alla base del Taxus. La potatura è praticata sia per eliminare rami secchi, infetti o danneggiati, e sia per conferire alla pianta la forma desiderata.
Il Taxus raramente è soggetto ad aggressioni ad opera di parassiti o malattie, tuttavia, se non si segue qualche semplice regola, si avrà una diminuzione dello stato salutare della stessa pianta. È bene ricordare che se non si mette a dimora in un terreno ben frenato, i ristagni idrici possono causare marciume e il proliferare di malattie fungine (Phytophthora). Fare molta attenzione anche alla cocciniglia del tasso, ai bruchi e all’insetto oziorrinco. Quest’ultimo è un coleottero che attacca le foglie, limitandone il processo di fotosintesi e crescita del fogliame stesso. Se non si vogliono utilizzare prodotti chimici, per eliminarli basta scuotere (durante le ore notturne) l’albero e fare in modo che gli insetti cadano sulla paglia sparsa sulla base dell’albero.
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