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La malva può crescere bene in qualsiasi ambiente. L’ esposizione migliore è quella in pieno sole, ma questa pianta cresce in modo ottimale anche a mezz’ombra. Resiste bene sia alle alte che alle basse temperature, ma è meglio porla in un luogo al riparo dal vento.
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Per quanto riguarda il terreno la malva non ha esigenze particolari, può essere coltivata anche in terreni sabbiosi oppure asciutti, ma è preferibile utilizzare un substrato ricco di materiale organico.
E’ consigliato effettuare la messa a dimora dalla fine dell’estate a dopo la fine dell’inverno, evitando i periodi con temperature troppo basse. Si scava una buca profonda il doppio della lunghezza delle radici, si mette la pianta nella buca e poi si ricopre con la terra; poi bisogna comprimere la terra e annaffiare abbondantemente. Se le piantine crescono troppo vicine vanno distanziate di circa 30 cm. Il rinvaso va fatto in primavera quando le piantine avranno raggiunto un’altezza di 8 – 10 cm.
Si consiglia di annaffiare la malva regolarmente nei periodi più caldi; in autunno e in inverno va annaffiata con minore frequenza. Meglio evitare i ristagni d’acqua e di bagnare troppo il terreno.
La malva non ha bisogno di una eccessiva concimazione; in caso di necessità si può utilizzare un concime granulare a lenta cessione; questa concimazione va effettuata ogni tre, quattro mesi evitando, però, la primavera inoltrata che è il periodo più adatto alla raccolta di fiori e foglie.
La produzione avviene per seme; la semina viene fatta in primavera oppure in estate. Un altro metodo di riproduzione è la talea da effettuarsi in primavera inoltrata o in estate. La malva spesso si dissemina anche da sola; inoltre nuove piante possono essere create per divisione dei cespi.
La malva non ha bisogno di grandi potature; basta accorciare i rami a fine fioritura ed eliminare le parti secche e danneggiate.
Fiorisce a partire dalla primavera e per tutta l’estate; se si eliminano i fiori appassiti la fioritura si protrae fino all’autunno. Il fiore ha un colore molto particolare, che va dal rosa al violetto; a questo colore si è dato appunto il nome di color malva. Queste piante si prestano molto bene alla creazione di macchie colorate nei giardini, grazie anche alla loro prolungata fioritura.
Se si formano ristagni d’acqua o eccessiva umidità, la malva può essere attaccata da funghi che portano al marciume delle radici; in questo caso bisogna intervenire facendo asciugare l’acqua in eccesso e utilizzando dei prodotti fungicidi. Un altro problema è costituito dall’attacco di afidi e cocciniglie da combattere lavando la pianta e trattandola con prodotti specifici.
Prima di acquistare la malva si consiglia di verificare lo stato di salute della pianta, la crescita, se ci sono stati stress idrici e carenza di luce e la presenza di eventuali malattie. E’ preferibile scegliere piante sane, con colori brillanti e prive di parti secche o danneggiate.
La famiglia delle malvacee comprende circa 25 specie; oltre alla malva sylvestris, in Italia troviamo anche la malva alcea, che è una pianta che ha vistosi fiori rosa; un’altra specie nota è la malva crispa che ha le foglie arricciate.
La malva era utilizzata per le sue proprietà già al tempo dei Greci e dei Romani. Era così apprezzata che il famoso filosofo e matematico greco Pitagora, riferendosi alle proprietà di questa pianta, scrisse: “semina la malva, ma non mangiarla; essa è un bene così prezioso che non bisogna farne uso con egoismo a nostro vantaggio, ma si deve riservare al nostro prossimo”
Per i Pitagorici era una pianta sacra; era molto apprezzata anche da Carlo Magno come pianta ornamentale. Nel Medioevo era utilizzata nelle pozioni d’amore come calmante contro gli afrodisiaci. Fin dal 1500 questa pianta viene definita “omnimorbia” cioè rimedio per tutti i mali e ancora oggi è una delle piante medicinali più venduta in erboristeria.
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