Come potare la siepe

Come potare la siepe

La siepe trova ormai sempre più spazio nei giardini pubblici e privati. La sua particolare struttura la rende adatta a schermare e decorare qualsiasi ambiente esterno. In genere, la siepe si presenta come una barriera composta da una serie fitta di rami e foglie. Utili a questa forma sono le piante sempreverdi o a foglia caduca. Per un effetto decorativo si usano anche piante a fiore o produttrici di bacche. Tutte le siepi, a qualsiasi specie appartengano, tendono a crescere in maniera spontanea e naturale. Una crescita che difficilmente si avvicina all’ideale di siepe composta da foglie compatte e lineari. La “classica” forma della siepe si ottiene, infatti, procedendo con delle regolari e periodiche potature, cioè con dei tagli che eliminino le parti danneggiate o disordinate. Visto che questa barriera naturale viene creata con piante di diversa specie, è importante considerare che le modalità ed i tempi di intervento variano da una specie all’altra.

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Obiettivi

potaresiepe1-1La siepe può essere potata per fini decorativi o pratici. La potatura decorativa viene eseguita per ottenere delle forme particolari, uniche e originali. L’arte topiaria è, infatti, un esempio di potatura decorativa delle siepi. Questa tecnica si usa sulle specie sempreverdi dal fogliame piuttosto solido e compatto. Vengono decorate con l’arte topiaria le siepi di bosso, che con i tagli giusti possono assumere qualsiasi forma ( geometrica, umana, ecc.). Le siepi decorative sono molto usate nei giardini nobiliari e in stile classico. In questi luoghi si trovano spesso piante a forma di uomo, donna, di elefante, di angelo. La potatura topiaria è una vera e propria arte che richiede maestria e precisione. Questa tecnica viene infatti praticata solo da abili esperti. La potatura per fini pratici è quella che comunemente viene usata su molte specie di piante. Questa tecnica tende a eliminare l’eccessivo vigore vegetativo e a favorire la penetrazione di aria e luce alla siepe. Le siepi non potate possono, infatti, sviluppare delle gravi patologie fungine o parassitarie. La potatura per motivi pratici si effettua anche per dare una forma ordinata alla pianta ed in tal senso può essere definita anche come “decorativa”.

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Tipi di potature

La siepe, come già detto, può essere composta da varie specie di piante: conifere, sempreverdi, a foglia caduca e piante a fiore. Ogni specie ha differenti ritmi di crescita e di formazione, per questo gli interventi vanno gestiti e calibrati in base alle piante che compongono la siepe. Le conifere, ad esempio, dalla forma solida e compatta e dalla crescita regolare, possono essere potate raramente. Lo stesso vale per alcune sempreverdi molto rustiche. Altre specie, invece, tra cui quelle a foglia caduca e sempreverdi, come la photina red robin e il lauroceraso, vanno potate spesso per evitare fenomeni di crescita eccessiva e disordinata. Alcune piante da siepe, per via della loro rusticità e compattezza, sono molto semplici da potare. Rientrano tra queste, il bosso, il pyracantha, il cotoneaster, il prunus sempreverde, l’evonimo e il berberis, quest’ultimo a foglia caduca.


Come procedere

La siepe va potata fin dalla sua messa a dimora, in modo da impostare la forma e l’andamento desiderato. La siepe in genere si pota dal basso, iniziando a stabilire l’altezza dalla base. Da questa altezza, si procede man mano verso l’alto, tenendo le lame leggermente inclinate, in modo da creare una forma più stretta in altezza. Se la siepe non viene potata da tempo, si può procedere inserendo due pali verticali all’inizio e alla fine della stessa, in modo da avere una guida che renda le operazioni di taglio più regolari. Il taglio dal basso permette anche di far arrivare alla siepe aria e luce e di renderla più forte e resistente ai rigori invernali. Senza la potatura dal basso, infatti, la siepe tende a produrre rami e foglie esterne e a svuotarsi all’interno, diventando più debole ed esteticamente poco gradevole. Le conifere vanno potate raramente e solo quando hanno raggiunto l’altezza desiderata. In caso contrario tenderanno a svilupparsi solo in larghezza. Gli attrezzi da usare per la potatura della siepe sono le classiche cesoie, o meglio le forbici da siepe con lame affilate e in buono stato, o strumenti meccanizzati come i tagliasiepe o tosasiepi. Questi attrezzi hanno in genere dimensioni medie o grandi e possono funzionare con motore elettrico o a scoppio.


Quando potare

La potatura della siepe dipende dalla sua velocità di crescita e dal tipo di piante da cui è composta. In genere tutte le siepi vanno potate lontano dai mesi invernali e dal gelo. Il periodo ideale va dalla primavera all’autunno, considerando però che bisogna evitare il periodo della fioritura o della formazione delle bacche. Questo consiglio vale soprattutto per le siepi fiorite, ovvero per quelle composte da rose, oleandri, ibiscus e forsizia. In queste piante la potatura va praticata solo dopo la fioritura, facendo attenzione a non rimuovere gli eventuali boccioli che tardano a fiorire. La stessa regola vale anche per le piante che producono bacche, come l’agrifoglio e il pyracanta. Per queste piante è consigliabile potare dopo la fioritura, che anticipa la formazione delle bacche. Il periodo ideale per potarle è compreso entro la fine di febbraio, quando in genere, nei nostri climi, non si assiste più alle gelate invernali. La potatura a fine inverno consente di ripulire la siepe proprio delle parti danneggiate dal gelo o dalla neve.



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