Coltivare il Melacaco non richiede molte difficoltà essendo un albero abbastanza "autonomo" e poco esigente. Predilige luoghi di campagna a discapito degli ambienti marini o le zone costiere. Un occhio di riguardo lo merita invece la caduta prematura di fiori o frutti detta cascola, che può derivare da molteplici cause. Nel momento in cui si acquista un piccolo esemplare di Melocaco si deve prestare attenzione soprattutto alle radici, molto fragili e delicate. Per la messa a dimora, da effettuare in primavera, si scava una buca profonda circa 50 cm e la si riempie di terreno mescolato a concime. Il colletto deve stare a 4/5 cm dal terreno e per iniziare l'alberello dev'essere sostenuto da un tutore piantato nel suolo accanto al tronco, facendo molta attenzione a non danneggiare le radici. Una volta avviato, non necessita di grande manutenzione: la potatura non è necessaria se non per dare una forma iniziale ai rami. Si consiglia infatti di lasciare 4/5 rami principali che orienteranno la pianta in direzioni diverse. Qualche altro intervento di potatura secondario viene adottato di norma solo per incentivare la crescita e la sistemazione dei rami più piccoli.
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Come già citato, la "cascola" (caduta prematura di fiori e frutti) può rappresentare un problema il cui modo per ovviare è concimare utilizzando uno stallatico in autunno, sistemandolo ai piedi della pianta. Questo problema nasce da diversi fattori: stress colturali dovuti alla carenza di macro elementi essenziali per la salute dell’albero, oppure all’eccesso di microelementi come boro e sodio; ancora, la caduta può essere legata a correnti d’aria fredda oppure a carenza o eccesso di acqua. Per la concimazione di quest'albero sono consigliate la cornunglia e la farina d'ossa, da incorporare alla base dell'albero nella quantità di circa 200 gr. Per la concimazione assicurarsi che l'albero si trovi in un terreno più asciutto e secco e non troppo umido. Inoltre il Cacomela è un albero che produce frutti anche senza impollinazione, per cui talvolta è utile piantarlo vicino ad altri alberi che la favoriscono.
Il Cacomela è un albero che presenta molteplici aspetti positivi. È molto resistente a parassiti e malattie, ma ciò non toglie che in alcuni casi può subire attacchi. Ad attaccare quest'albero sono soprattutto le cocciniglie e il cotonello del kaki. Il rimedio più adatto in questi casi è asportare il parassita utilizzando un batuffolo di ovatta imbevuto di alcool e passandolo delicatamente sui rami. Può inoltre essere colpito da marciume radicale, ossia un'eccessiva quantità d'acqua che danneggia le radici dell'albero e lo porta alla morte. Per quanto concerne le malattie che hanno natura fungina, è fondamentale notare come è ancora possibile che si diffonda la muffa grigia, che può apportare seri pericoli, in modo particolare, ai frutti di questa pianta. Ancora, l'oidio può causare numerosi problemi ai rami ed alle foglie, in particolare nel caso in cui ci sia spesso un clima con un alto livello di umidità.
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