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Le foglie dell'abete rosso sono dunque aghiformi, hanno una bella tonalità verde scuro e si trovano sui rametti in una disposizione a spirale, all'interno di castoni. I suoi coni sono cilindrici, con una lunghezza che arriva fino a 15 centimetri e un diametro di 3 centimetri circa. Essi sono sempre pendenti e hanno un colore in principio verdastro, con il tempo tendente al rosso scuro. Le squame dei coni si presentano sempre strette tra loro.
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E' consigliabile, sia per una coltivazione in giardino che per una coltivazione in aree boschive, asportare una porzione di terra di una decina di centimetri dal terreno e stendere le radici dell'abete sulla parte di superficie inferiore, ricoprendo in seguito con la terra rimossa. In terreni erbosi, invece, si dovrà utilizzare l'impianto a zolle erbose: si asporta una parte di terreno erboso, che abbia una superficie di una trentina di centimetri quadrati e uno spessore di cinque, in un punto adiacente a quello in cui verrà effettuato l'impianto. La zolla ottenuta si dovrà poi rivoltare e collocare nel punto dell'impianto e, aiutandosi con una vanga o con un badile, si dovrà fendere a metà la zolla e sistemare al suo interno la picea. Le radici dell'albero si allargheranno sotto la zolla rivoltata, ma più in alto rispetto allo strato erboso posto di sotto, mentre i due strati di erba della zolla che trattengono le radici rimarranno sempre umidi, garantendo alla pianta un'ottima crescita.
La sua preferenza va senz'altro a terreni freschi, che possano beneficiare di frequenti piogge. L'abete rosso ha per natura un'ottima resistenza al freddo.
L'albero preferisce posizioni in pieno sole.
Abitualmente non necessaria. In caso di prolungati periodi siccitosi provvedere ogni due settimane circa.
L'abete rosso teme i parassiti tipici delle conifere. Danni seri possono essere causati dai chermi lanigeri delle conifere che conducono in breve a un avvizzimento apicale.
Un uso comune dell'abete rosso è per scopo ornamentale. Ma è molto diffusa - come detto, specie nel Nord Europa - la sua produzione industriale per il commercio come albero di Natale, per cui spesso si trova in sostituzione dell'abete bianco, dal quale si differenzia per il fatto di perdere in minor tempo gli aghi. L'abete rosso è, inoltre, anche una delle fonti più importanti per la produzione di legno bianco, chiamato in questo modo per il suo colore crema. Questo ha la caratteristica di avere un peso leggero che ne facilita la lavorazione, ed è spesso usato per la costruzione di mobìlio e oggetti di falegnameria.
Altre specie diffuse di picea sono: la picea orientalis, con aghi piccoli e corti e fogliame verde acceso. La picea omorika, o serba, con chioma stretta e forma slanciata. La picea rosa, con fogliame di un bel colore verde argento e aghi particolarmente appuntiti che la rendono non idonea ad essere usata come albero di Natale. La picea pungens, esemplare assai rustico dalle piccole dimensioni. La picea breweriana, di tipo pendulo, con rami laterali inclinati verso il basso, muniti di ramoscelli che cadono in modo verticale.
L’abete rosso, imponente conifera che può arrivare a 60 mt di altezza, dispone di una corteccia particolarmente viscosa a causa della resina che la ricopre. La corteccia è infatti ricoperta da una sostanza resinosa, gommosa e cerosa, da cui si ricava un'importante sostanza nutritiva: la propoli. Le api raccolgono la resina e con le loro secrezioni ghiandolari la utilizzano per vari scopi all’interno dell’alveare come per esempio ricoprire le pareti interne e le celle in cui depositano le uova e allevano le larve.
Per l’uomo invece, la propoli è una sostanza che apporta beneficio al nostro corpo: è infatti un rimedio naturale sempre più conosciuto e apprezzato da grandi e piccini per il mal di gola. Tra le varie proprietà della propoli si riscontrano, a un'analisi medica, la presenza di un numero elevato di polifenoli o flavonoidi che le conferiscono un'importante funzione terapeutica, antiossidante, battericida e anti infiammatoria.
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