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Il Lathyrus sativus, la cicerchia, cresce meglio a una temperatura media compresa tra i 10° e i 25° C, con una piovosità tra i 400 e i 650 mm all'anno. Come gli altri legumi, la cicerchia migliora il contenuto di azoto del suolo. L'impianto va effettuato in primavera o in autunno, ma quello autunnale va riservato alle aree con un inverno mite. Bisognerà allentare il terreno sino in profondità, poiché le radici scenderanno per più di 50 cm. Si passerà la terra al rastrello, seminando come piselli, in tasche da 4, 5 semi ogni 40 cm., o piantando i tuberi come le patate, ponendoli a 10, 15 cm. di profondità, ogni 50 cm. Si rincalzeranno leggermente le giovani piante, per agevolare lo sviluppo degli steli e si collocheranno dei ramoscelli di nocciolo per consentire ai viticci di aggrapparsi. Bisognerà rimuovere i fiori appassiti, per evitare che la pianta si stanchi nella produzione di semi, concentrandosi, invece, sullo sviluppo dei tuberi.
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La cicerchia non ha bisogno di particolari attività di fertilizzazione. Essa infatti cattura l'azoto atmosferico e lo fissa, grazie ai rizobi, all'interno di un tessuto dai grandi noduli, già nella seconda settimana dopo la nascita. Questa attività raggiunge il picco tra l'inizio e il completamento della florazione e quindi a circa 60 giorni dopo l'apparizione. Possono essere assicurate, durante il periodo di piena vegetazione, fino a 5 unità di azoto al giorno. Circa l'80% dell'azoto fissato nei noduli, migra nelle parti aeree. E' facile stimare la produzione d'azoto: ogni 25 cm di vegetazione al di sopra del terreno, produce circa una tonnellata di materia secca, la quale rende 40 unità di azoto per ettaro, vale a dire il 4% della sostanza secca prodotta. L'altezza della pianta è di 50 cm. e può raggiungere un metro in condizioni ottimali di crescita. Quindi l'azoto potenziale andrà dalle 100 alle 150 unità.
La cicerchia si sviluppa bene sia al sole che nella semi ombra. Bisognerà destinarle una collocazione che occuperà almeno per 4 o 5 anni, prima di realizzare una raccolta ottimale. La cicerchia mostra una buona resistenza alle malattie, non necessitando di alcun trattamento. Tuttavia, i suoi giovani germogli sono in grado di attrarre lumache e chiocciole. La loro presenza è denunciata da tracce bavose e piante rosicchiate. Utile è la prevenzione, lavorando il terreno regolarmente e migliorando l'igiene. In caso di invasione, si applicherà un limacide o si preferirà l'aiuto dei nematodi. I parassiti andranno estirpati al crepuscolo. Possibili attacchi possono provenire anche da afidi e tripidi. L'infezione da afidi è annunciata da melata, galle e foglie arricciate. Si spruzzerà un insetticida o si utilizzerà un ausiliario, come le vespe parassitoidi o le zanzare predatori. I tripidi provocano macchie bianche sui fiori e le foglie, e impediscono l'apertura dei boccioli. Si dovrà migliorare la ventilazione, anche annaffiando regolarmente. Sarà ancora utile un insetticida o degli acari predatori come ausiliari.
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