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La siepe fatta da alberi può assumere un aspetto maestoso e compatto. La tipologia degli alberi può donare alla siepe anche un certo effetto ornamentale. In natura esistono tantissimi alberi da siepe, con forme e dimensioni completamente diverse. Gli alberi da siepe presentano inoltre il vantaggio di essere facili da curare e più resistenti rispetto ad altre piante. Per mantenersi sani e con un fogliame compatto, gli alberi da siepe vanno sottoposti a un’adeguata potatura e alla ceppatura, tecnica che consiste nel tagliare gli alberi da siepe a circa un metro da terra. Questa tecnica mantiene la siepe ordinata e compatta e consente di avere ottime riserve di legna da ardere, la cosiddetta ceppaia. Gli alberi da siepe più usati nel giardinaggio sono le conifere e le latifoglie. I primi sono di piccole dimensioni e consentono di avere siepi durature e facili da curare. I secondi, sono specie ad alto fusto usate anche per il consolidamento dei terreni e dei canali di irrigazione.
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Le conifere sono alberi molto belli esteticamente e indicati per la creazione di siepi nelle zone con clima fresco ed ombreggiato. Le conifere danno siepi dalla forma densa, ordinata e compatta. Questi alberi sono delle specie sempreverdi, ovvero non perdono le foglie durante la stagione fredda. Le conifere sono anche oggetto di ibridazione: con questa tecnica si ottengono alberi più piccoli ma con un’ottima resa ornamentale. Le conifere sono alberi resistenti e con poche necessità colturali. Una siepe di conifere, infatti, si mantiene sana anche da sola, senza bisogno di ricorrere a potature o altri interventi. Gli alberi di conifere più usati per le siepi cono il cipresso ( cipressus sempervirens) e il ginepro. Esistono varie specie di conifere da siepe, tra queste: il Cupressocyparis leylandii, altra varietà di cipresso, il Tsuga, il Thuja, il Taxus baccata , conosciuta come tasso, con stupende bacche rosse, il Chamaeciparis lawsoniana, il Juniperus virginiana e il Cryptomeria.
Le latifoglie sono degli alberi ad alto fusto ampiamente usati per il consolidamento dei canali di irrigazione e per le siepi dei grandi terreni. Le siepi di latifoglie si trovano in diverse zone d’Italia. Il loro aspetto è maestoso, denso, compatto ed esteticamente gradevole. Le latifoglie ad altro fusto garantiscono, infatti, un elevato potere schermante e la protezione dai venti. In molte zone vengono e sono state da sempre usate per la creazione di ceppaie, cioè di riserve di legno. In altre vengono utilizzate per scopi ambientali e di ripopolamento della fauna: gli uccelli usano i rami di questi alberi per nidificare. Le latifoglie ad alto fusto offrono rifugio anche ad altre specie di animali. Questi alberi raggiungono in genere altezze comprese tra i tre ed i cinque metri, per questo motivo vanno usati solo nei grandi appezzamenti. Le siepi di latifoglie vanno sottoposte a potatura e alla tecnica della ceppatura, cioè al taglio ad un altezza di almeno un metro da terra. Le latifoglie per siepi sono il castagno, il frassino, la robinia, l’olmo, il gelso, il platano, l’ontano, il pioppo, il salice, il sorbo, il faggio, il ciliegio selvatico, la farnia, il celtis, il carpino e il corylus colurna. Le latifoglie presentano il vantaggio di crescere velocemente e di offrire in breve tempo una siepe altamente protettiva ed ombreggiante. In alternativa alle latifoglie, si possono usare arbusti o piccoli alberi come l’agrifoglio, la photinia, il ligustro giapponese e il bosso. Questui arbusti possono raggiungere anche altezze elevate e si possono usare per creare siepi alte.
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