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La lattuga preferisce un clima di tipo temperato. In Italia è molto diffusa, nelle regioni con clima più freddo la coltivazione viene effettuata dalla fine del periodo primaverile all’inizio di quello autunnale, mentre nelle zone più calde la si coltiva dal tardo periodo estivo a quello primaverile successivo. La temperatura ottimale per la lattuga a cespo è di circa diciassette gradi, ma può resistere anche a temperature non esageratamente fredde. Le giovani piantine in vegetazione temono molto le gelate.
La lattuga si presta bene ad essere coltivata in varie terreni, anche se quello da lei preferito è ricco di sostanza organica, soffice e ottimamente drenato; il terreno sciolto è molto indicato per le coltivazioni durante le stagioni fredde nelle zone centro-meridionali, mentre quelli di tipo compatto sono più adatti per le colture estive.
La semina va effettuata in semenzaio durante il periodo che va da gennaio a settembre, nel caso si seminasse all’aperto si consigliano i mesi di marzo ed aprile. Nel momento in cui le nuove piantine avranno sviluppano circa cinque foglie, andranno trapiantate ad una distanza di circa trenta centimetri tra loro ad una profondità di circa mezzo centimetro facendo attenzione a non coprire con la terra il colletto.
La lattuga ha bisogno di molta acqua, quindi si dovrà procedere con abbondanti annaffiature soprattutto nei momenti di maggior calore e siccità, stando sempre attenti però a non esagerare in quanto, la lattuga, teme molto i ristagni idrici.
Il terreno per la coltivazione della lattuga va lavorato e concimato con del letame ad una profondità di circa trenta centimetri. Soprattutto nei periodi freddi, la lattuga necessita di maggior potassio.
La raccolta della lattuga si effettuerà quanto essa avrà raggiunto il colore giusto della varietà e la grandezza da noi desiderata. Bisognerà servirsi di un coltello molto ben affilato e tagliarla nella parte bianca più dura. Si consiglia di procedere con questa operazione al mattino piuttosto presto.
Anche la lattuga, come molti altri ortaggi, è colpita spesso da malattie e parassiti, di seguito ve ne elencheremo alcuni.
Radici e colletto sono spesso vittime di marciumi da funghi spesso causati da ristagni idrici; le foglie sono frequentemente attaccate da peronospora, antracosi e muffa grigia. Una malattia molto pericolosa causata da un virus è il mosaico della lattuga che si manifesta con la comparsa di croste di colore giallo sulle foglie. Per quanto riguarda i parassiti, i nemici che più frequentano la lattuga sono gli afidi, il grillotalpa e i nematodi.In commercio possiamo trovare tantissime varietà di lattuga, eccone alcune:
Lattuga Romana: possiede una forma piuttosto allungata ed ha un gusto deciso. Le varietà più note sono la bionda da inverno, la verde degli ortolani e la bionda da estate. Lattuga Iceberg: si sviluppa in modo molto compatto ed ha foglie molto croccanti di colore chiaro. I nomi più conosciuti sono la batavia, la trocadero, la regina di maggio. Lattuga Riccia: come dice il nome stesso, presenta foglie arricciate che restano piuttosto aperte.Lattuga Gentile: questa varietà può avere foglie di colore rossiccio oppure verde.Il lattughino da taglio: può avere foglie ricce o lisce.La lattuga è una delle verdure più consumate e conosciute; oltre ad essere molto buona contiene anche degli elementi molto importanti per il nostro organismo.
Innanzitutto contiene betacarotene, ma anche molte vitamine tra cui la A e la C, calcio, sodio, potassio, magnesio e fibre, queste ultime molto importanti per chi soffre di problemi intestinali e stitichezza. La lattuga contiene moltissima acqua e quindi è in grado di compiere una funzione reidratante per il nostro organismo; un’altra azione molto importante che svolge la lattuga è quella sedativa, infatti essa contiene una sostanza con effetti simili a quelli dell’oppio (droga con effetto moderatamente calmante); se mangiata di sera può conciliare il sonno.Attenzione però, la lattuga contiene anche delle sostanze che, se trasformate all’interno del nostro organismo, soprattutto nei soggetti più deboli come donne in gravidanza, bambini e anziani, possono diventare tossiche.
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