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Dal punto di vista dell’impiego in ambito fitoterapico, la primula si rivela una preziosa risorsa: ricchi di principi attivi non sono solo i fiori, ma anche le foglie e le parti radicali. Le primule hanno proprietà diuretiche, antispasmodiche e sedative, dunque possono essere utili ed efficaci anche in caso di disturbi legati all’insonnia e all’ansia. L’assunzione di tisane o infusi a base di primula può favorire il sonno e il riposo, ma anche riequilibrare l’intestino e favorire l’attività diuretica, garantendo così la corretta depurazione dell’organismo. Le radici e il rizoma sono ricchi di primulina, principio attivo con effetti espettoranti e mucolitici, decisamente utile soprattutto all’inizio della primavera, quando influenze e raffreddori sono ancora frequenti e già le primule sono fiorite, a disposizione per l’utilizzo. Tra le molteplici proprietà benefiche della primula vi sono poi quelle legate all’effetto del principio attivo noto come primulaverina, un potente analgesico ed antifiammatorio molto simile al principio attivo alla base dell’aspirina. Allo stesso modo, la primula può essere utile per alleviare dolori reumatici e facilitare la guarigione di contusioni.
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La primula, come visto, costituisce una germogliazione spontanea sul suolo europeo, e in particolare italiano: per questo la coltivazione, aiutata da terreno e clima favorevole, risulta non particolarmente gravosa se si tengono presente pochi e semplici elementi. Le primule richiedono una postazione soleggiata, ma non troppe elevate temperature, per crescere rigogliosa e in salute: ideale una disposizione a mezz’ombra. Il terriccio deve sempre essere umido, ma senza ristagni che potrebbero compromettere la salute delle piante. Data la resistenza al freddo, le primule possono anche essere piantate in autunno, coperte da qualche strato di foglie secche, in modo tale da poter godere della loro fioritura già nei primi periodi primaverili. Per aiuole più rigogliose, nel corso dei mesi invernali è possibile provvedere alla concimazione. Il terriccio ideale è quello ricco di elementi organici, con humus o torba, particolarmente ricco di nutrimento. Per iniziare la coltivazione è possibile utilizzare i semi; se si preferisce una volta fioriti si può optare per la divisione dei cespi esistenti, tenendo però presente che questo non dà garanzia di una seconda germogliazione completamente identica alla prima.
Per dare vita ad una coltivazione di primule è possibile acquistare le sementi e provvedere alla cura dell’intero processo di sviluppo, oppure acquistare direttamente le piantine dalle quali ottenere ulteriori cespi. Con i fiori, ci si può sbizzarrire nella creazione di infusi e tisane, oppure provvedere all’acquisto dei molti prodotti fitoterapici già pronti, che con mix di erbe offrono soluzioni ottimali per i diversi tipi di problemi che si può desiderare di risolvere, o quantomeno attenuare. La primula è presente in fitoterapia primariamente come elemento ad uso interno, dunque nella forma di tisane o infusi, ma anche decotti da utilizzare esternamente, per esempio su contusioni e botte che devono riassorbire. L’utilizzo delle primule non presenta particolari controindicazioni, e può dunque essere protratto nel tempo, pur senza eccedere nelle dosi e nella frequenza.
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