Potare il melo

Potare il melo

Il melo è un magnifico albero da frutto originario del Caucaso del Sud e coltivato ormai in gran parte del mondo. Di dimensioni notevoli, l’albero presenta rami fruttiferi e rami legnosi. I primi producono frutti, mentre i secondi sono duri, nodosi e completamente sterili. Dall’albero nasce il famoso frutto: la mela, che in realtà è un falso frutto, un melonide dalla buccia liscia chiamato pomo. Le caratteristiche del melo condizionano anche gli interventi di potatura dell’albero, interventi che, essenzialmente, mirano a due fini: produttivi e ornamentali. La potatura del melo per fini produttivi è più seria e complicata di quella ornamentale, anche se quest’ultima si fa complicata in caso di alberi molto vecchi ma ancora produttivi.
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Obiettivi

potaremelo2_zps461f7746Come detto al paragrafo precedente, la potatura del melo serve per scopi produttivi ed ornamentali. L’albero, per produrre frutti di buona qualità, ha bisogno di aria molto fine e pura, tipica delle vallate di montagna, ma anche di tanto sole diretto. La potatura, cioè i tagli dei rami, servono proprio per potenziare l’effetto del clima sui vari rami dell’albero. Tagliando i rami che si incrociano e che oscurano quelli produttivi, si permette al melo di ricevere maggiore aria pura e la giusta quantità di sole. Questi fattori climatici, uniti alla corretta potatura e alla concimazione organica, permettono di avere delle mele gustose e ricche di vitamine e di sali minerali. La potatura del melo non ha soltanto fini produttivi, ma anche ornamentali. Questi ultimi sono altrettanto importanti, specie per gli alberi coltivati in grandi o in piccoli giardini. Il melo, con il passare degli anni, tende, infatti, ad imbruttirsi e a formare rami secchi, incurvati e nodosi che ne depauperano la forma e il valore estetico. L’imbruttimento non è un rischio che corrono gli alberi vecchi, ma anche quelli giovani, che tendono a svilupparsi in maniera eccessiva e disordinata. La potatura che corregge la forma del melo durante la sua crescita si chiama di “formazione” o di “allevamento”, mentre quella che corregge la forma dell’albero adulto e che ne stimola la fruttificazione si chiama potatura di “produzione”.

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Potatura allevamento

La potatura di allevamento del melo riguarda l’albero giovane. Questa potatura si effettua entro e non oltre i primi tre anni di vita della pianta. In genere, con questa pratica si eliminano i rami che causano la deformazione della chioma dell’albero. Questo tipo di potatura può essere personalizzato in base alla forma che si desidera dare alla pianta. Naturalmente, anche se si può scegliere la forma desiderata, bisogna sempre fare attenzione a non eliminare i rami produttivi, questi ultimi si riconoscono dalla loro consistenza e dalle gemme. Se i rami sono spugnosi e le gemme morbide, si tratta di rami produttivi, se invece sono duri e nodosi, si tratta di rami sterili. Durante la potatura di allevamento bisogna cercare di tagliare i rami che escono troppo verso l’esterno, lasciando quelli che sono verso l’alto o al centro della chioma. Con questa tecnica si darà all’albero una chioma standard, anche se è possibile scegliere anche la forma a spalliera, cioè a ridosso del muro. In tal caso i tagli dei rami andranno orientati proprio per portare gli altri rami a ridosso delle pareti di appoggio.


Potatura di produzione

La potatura di produzione si effettua sul melo adulto. In caso di albero molto vecchio, questa potatura ha anche l’effetto di migliorare la forma e la struttura dell’albero, assumendo i contorni di una potatura di ringiovanimento. La potatura di produzione punta a eliminare i rami secchi e improduttivi, potenziando i getti di quelli fertili. Dal melo adulto o vecchio vanno eliminati i rami secchi e sottili ( di solito improduttivi) e quelli duri e nodosi, che solitamente non portano gemme. Sull’albero vanno lasciati i rami più grossi e vigorosi( produttivi) e quelli morbidi e spugnosi ( con gemme). Questi rami sono spesso concentrati nella parte interna, alta e centrale della chioma. Per stimolarne la produzione è utile eliminare anche i rami che li oscurano o che si incrociano tra loro facendo penetrare nell’albero poca aria e poca luce. Talvolta, per stimolare la produzione di nuovi getti nell’albero vecchio, si può ricorrere alla cimatura, cioè alla rimozione delle gemme apicali.


Quando e come potare

Il melo si pota all’inizio della primavera ( febbraio- marzo) e in estate. In genere è meglio intervenire prima dell’arrivo effettivo della primavera e al termine delle gelate invernali. Il mese ideale per potare il melo è dunque marzo, magari nelle prime settimane. E assolutamente vietato potare il melo a primavera inoltrata perché, in questa stagione, l’albero subisce una radicale trasformazione vegetativa che porta i rami fertili a sembrare più nodosi del solito e difficilmente riconoscibili da quelli improduttivi. Anche l’estate è ideale per la potatura del melo. Si tratta di una stagione di riposo per questa pianta, che comincia a vegetare in autunno e a fruttificare in inverno. Il melo, inoltre, fruttifica sui rami dell’anno precedente, per cui, l’eliminazione dei rami nuovi, per scopi estetici, non pregiudica affatto la produzione dell’albero. Per potare il melo si usano la cesoia o la sega elettrica. Quest’ultima si usa in caso di tagli a rami troppo grossi e duri. I tagli devono essere netti e decisi. Per evitare danni alla pianta bisogna eseguire pochi tagli mirati, mentre sono da evitare tagli piccoli e imprecisi. Per non lasciare ferite troppo grandi nel legno o sbavature, meglio usare attrezzi con lame ben affilate. Tutti gli attrezzi di potatura vanno puliti e disinfettati prima e dopo l’uso.



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